O’ Trammammuro di Livorno-Napoli: chi sale e chi scende

Si salva solo Mertens. Ghoulam in preoccupante fase di “Saberizzazione” mentre Callejon ha più acido lattico che capelli…
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    di Domenico Zaccaria

    SU: DRIES MERTENS – Dategli una palla e lui la trasforma in pericolo per la porta avversaria. Ieri tutte le occasioni del Napoli sono nate dai suoi piedi. E chi lo accusa di essere egoista si riveda l’occasione buttata al vento da Zapata…

    GIU’: FAOUZI GHOULAM – Pensavamo che quello di Saber fosse un fenomeno unico, o meglio ce lo auguravamo. E invece dopo tre partite l’esterno algerino si è perso per strada. Sbadato dietro, assente in fase di spinta, comico sui calci di punizione (ma qui la colpa non è sua, ma di chi gli dice di calciare). Per chi non se lo ricorda, nella stagione 2000/2001 l’esterno marocchino Saber giocò una grande partita alla prima giornata contro la Juve e poi andò lentamente spegnendosi, pare per colpa del ramadam. Ora, Ghoulam non solo non ha mai giocato nemmeno una gara a quel livello, ma non ci risulta nemmeno che abbia fatto digiuni. Se c’è una cosa che Benitez non permette ai suoi giocatori è proprio saltare i pasti.

    GIU’: CHRISTIAN MAGGIO – Nel 2010 a Livorno iniziò, con un gol alla Van Basten, l’epopea del “superbike” napoletano. Ieri a Livorno si è probabilmente chiusa la sua esperienza in azzurro. Pare lo vogliano tutte le big di serie A, e infatti quello italiano non è più un campionato di prima fascia.

    GIU’: JOSE MARIA CALLEJON – Se fosse possibile vendere l’acido lattico al litro, potrebbe arrotondare il suo stipendio fino a guadagnare quanto Messi. Tira la carretta da settembre e l’impressione è che debba rifiatare. Per fortuna questa settimana potrà riposarsi e concentrarsi sulla Roma.

    GIU’: DUVAN ZAPATA – Che dire? Ce ne sarebbero tante ma forse ne basta una: inadeguato.

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