Stesso sport, altra vita
di Francesco Albanese
Adesso che per qualche giorno l'assillo della partita ci ha abbandonato, possiamo approfittarne per ragionare un po' su quei temi trattati a volte in maniera un po' superficiale.
In questi giorni nella capitale si sta consumando una piccola, grande, guerra attorno alla realizzazione del futuro stadio della Roma. L'argomento è ghiotto, gli interessi sono enormi e ciascuno (politica, società, media, imprenditori, financo intellettuali) si affanna alla ricerca di visibilità e punta a massimizzare la propria rendita di posizione. Tranne rare eccezioni, è raro ascoltare in proposito l'opinione dei tifosi, di coloro cioè che dovrebbero essere gli autentici beneficiari della realizzazione del nuovo impianto. In un'era nella quale al bar va più di moda il Sole 24 Ore piuttosto che La Gazzetta dello Sport si è persa un po' di vista la ragione fondamentale che dovrebbe condurre ogni società a dotarsi di uno stadio di proprietà. Facciamo l'esempio del Bayern Monaco. A maggio del 2005 saranno trascorsi dieci anni dal l'inaugurazione dell'Allianz Arena. Fa impressione pensare a quanto tempo sia trascorso (invano). Da allora, se parliamo di Napoli, si è stati capaci soltanto di spalancare la bocca di fronte a quel modello, limitandosi ad indicare la via bavarese come la strada maestra sulla quale incamminarsi. In realtà un primo, vero, passo ancora deve essere compiuto. Senza dilungarsi sui risultati sportivi collezionati dal Bayern (quelli c'erano stati anche prima con l'Olympiastadion), a fare il salto di qualità è stata soprattutto la vita del tifoso.
Trasporti
Pur sorgendo l'Allianz Arena molto lontano dal centro storico di Monaco (diciamo pure in una landa desolata), lo stadio è facilmente raggiungibile con un treno metropolitano che traghetta in circa mezz'ora migliaia di supporter che poi con dieci minuti di cammino sono all'interno dello stadio. All'esterno ci sono anche dei mega parcheggi all'aperto per chi comunque non vuole o non può rinunciare all'auto.
Mangiare e bere
Consumare dentro l'Allianz non è certo proibitivo, anzi. Tutto è pensato per far sentire il tifoso a casa sua (e fargli lasciare sul posto più soldini possibile). Una volta dentro l'impianto, ogni cinquanta metri ci s'imbatte in un punto ristoro o di cibo o di bevande o di entrambi. Il contante è bandito. Per bere o mangiare allo stadio ci si deve munire di apposito bancomat, facilmente ricaricabile nelle colonnine disseminate presso tutti i settori dell'Allianz.
Guardare la partita
Naturalmente i posti sono davvero numerati e, a meno che non si voglia guardare il match nella parte inferiore della curva in mezzo agli ultras bavaresi, alla gara si assiste comodamente seduti senza dover ricorrere ad antichi stratagemmi per occupare o farsi occupare il seggiolino. Anche per quanto riguarda la pulizia delle sedute non c'è problema: il giornale lo si legge e basta e non finisce sotto il vostro fondoschiena.
Servizi igienici
Forse l'unica pecca dell'Allianz Arena. Il numero di bagni non è sufficiente a soddisfare la domanda. La birra scorre a fiumi e preme sulle vesciche dei tifosi. Chi ha pazienza si mette in fila, tutti gli altri (la grande maggioranza) si concedono uno stop lungo i muretti di recinzione nell'indifferenza generale.