Tutti ci invidiano Higuain: ecco perché provano a portarcelo via

Il tam tam mediatico sull’eventuale partenza del Pipita è diventato stucchevole. D’altronde era accaduta la stessa cosa con Lavezzi e Cavani. Un giocatore forte che milita in un’altra squadra dà fastidio: guai, poi, se poi gioca nel Napoli
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    di Domenico Zaccaria

    “Sto bene a Napoli e ho un contratto con questo club”. Il messaggio di Higuain al termine della partita con la Lazio è stato chiaro e deciso. Eppure oggi, sulla maggior parte dei quotidiani e dei siti di (dis)informazione italiani continuano le illazioni sulla permanenza del Pipita in caso di mancata qualificazione alla prossima Champions League. In realtà è dall’infausta notte di Bilbao che il tam tam mediatico che vorrebbe l’attaccante lontano da Napoli è partito senza pietà: e così, tanto per citare il caso più recente, la frase “il terzo posto è importante” pronunciata dal fratello-manager si è trasformata in “senza il terzo posto va via”. Non è proprio la stessa cosa. Ma si sa, il fatto che il miglior attaccante del campionato italiano giochi a Napoli dà fastidio a molti. Era accaduta la stessa cosa con Lavezzi, già a partire dal suo secondo anno in azzurro: avrebbe vestito la maglia azzurra per altri 4, per poi essere venduto – a peso d’oro – alle condizioni imposte da De Laurentiis. E che dire di Cavani? Una prima, grandissima stagione sotto il Vesuvio bastò a scatenare le voci su una sua imminente partenza; e per i successivi due anni, ogni intervista al Matador si sarebbe conclusa con l’immancabile domanda: “Sei sicuro di voler restare a Napoli?”. Ora, che il calcio italiano fatichi ad acquistare (e poi a trattenere) un certo tipo di giocatori è un fatto noto; così come anche gli inguaribili ottimisti sanno che, senza Champions, sarà difficile convincere il Pipita a non partire. Ma è lo stesso sistema calcio - e in primo luogo gli operatori dell’informazione – che dovrebbe lavorare affinché i migliori calciatori della Serie A aspirino a restare in Italia, e non ad approdare in campionati più ricchi e competitivi. E invece sembra che tutti facciano il gioco contrario. Un campione che milita nelle fila avversarie genera invidia; se poi gioca a Napoli, apriti cielo.  

     

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