Le pagelle di Napoli-Porto: la delusione si chiama Higuain
Boris Sollazzo – Reina s.v., Henrique 7, Fernandez 5,5, Raul Albiol 6, Ghoulam 5, Inler 7, Behrami 6, Insigne 5,5, Pandev 7, Mertens 5,5, Higuain 5.
Hamsik 5, Zapata 6, Callejón 6.
Benitez 6,5.
Il pubblico del San Paolo: 10 (splendida coreografia della Curva A, un sostegno incessante e i commoventi applausi ai ragazzi a fine partita: loro tre gol li hanno fatti). Domani mi sveglio e scoprirò che abbiamo vinto 4-0. Non può essere altrimenti: abbiamo dominato per 70 minuti come mai avevamo fatto quest'anno, ma per la seconda volta, dopo la nostra migliore partita, usciamo dall’Europa. Impossibile non addebitare molto di questa eliminazione a Gonzalo Higuain: l’uomo che ha incarnato il meglio della stagione azzurra in 180 minuti ha sbagliato 5 gol fatti. Come mai gli avevamo visto fare. Il Napoli, tra tiri in porta e fuori, in due partite ha totalizzato trenta tentativi di cui, almeno un terzo, a colpo sicuro. E stasera si è vista beffare dalle uniche due conclusioni nello specchio dei portoghesi. Mertens è stato spento e incredibilmente distratto nei momenti in cui di solito, in altre partite, è stato decisivo, Insigne è andato molle sulle palle decisive, una persino a porta vuota, il solo Pandev è sembrato in gran forma. E non solo per il bellissimo gol su assist delizioso, va detto, del Pipita. Il dramma (sportivo) è che quando entra Marek Hamsik al posto del macedone per spaccare la partita, si spacca invece il Napoli, si spegne confermando che ormai il nostro cavaliere Jedi è totalmente preda del suo lato oscuro. Dietro la partita è perfetta per più di un’ora, ma i due gol sono da denuncia, Ghoulam è apatico, Henrique è sorprendentemente perfetto. A centrocampo un ottimo Inler bilancia un Behrami volenteroso ma sottotono. Il punto, però, rimane uno: non si può sbagliare tanto davanti alla porta avversaria. E costa dirlo, ma chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Domenico Zaccaria – Reina 6; Henrique 6.5, Albiol 6, Fernandez 6.5, Ghoulam 6; Inler 6.5, Behrami 6; Mertens 6, Pandev 6.5, Insigne 6.5; Higuain 5. Hamsik 6, Zapata 6, Callejon 6. L’eliminazione fa male perché nelle due gare il Porto non si è dimostrato superiore al Napoli. Al San Paolo, per i lusitani, due tiri in porta e due gol, ma non puoi appellarti alla sfortuna se tra andata e ritorno costruisci occasioni clamorose e ne metti dentro solo due. Vero, Higuain? Dispiace dirlo, ma gli errori del Pipita sotto porta pesano come macigni su questa eliminazione. Dopo i gol falliti a Oporto, al San Paolo Higuain ha avuto due palle clamorose per chiudere la partita e quella a inizio secondo tempo sull’1-0 grida davvero vendetta. Una postilla sul portiere del Porto: l’infortunio di Helton è stata una sciagura. Per il Napoli.
Errico Novi – Reina 6; Henrique 6.5, Fernandez 6.5, Albiol 6, Ghoulam 6; Behrami 5.5, Inler 5.5; Mertens 6, Pandev 6.5, Insigne 6; Higuain 6. Hamsik 6, Zapata 6, Callejon sv. Benitez 6. Ci pensi e dici: se giocassimo con il 4-3-3 sarebbe meglio. Perché in partite come queste avresti soluzioni migliori, perché agli esterni d’attacco capiterebbe qualche palla in più da calciare in porta. Poi ci pensi, vedi che il gol lo abbiamo fatto proprio perché c’è un altro attaccante che gioca giusto alle spalle di Higuain, e che quell’attaccante, quando gira, è una roba di lusso. È difficile dire cos’abbia sbagliato il Napoli stasera: se appunto ci sia un limite congenito nel suo sistema di gioco, o se si sia fatto tutto il possibile. Certo l’avversario ha dimostrato di essere più forte di quanto non sembrasse all’andata. E in più, questo è sicuro, non si può dire che la fortuna ci sia stata alleata. Abbiamo sciupato qualcosa: con Mertens nel primo tempo su una palla lunghissima e non facile ma che forse andava controllata di sinistro anziché calciata al volo di destro. E due volte con Higuain, che però nell'occasione più limpida ha trovato sulla sua strada un gran portiere. Si esce più per come siamo stati rinunciatari e storditi all’andata che per come abbiamo giocato al ritorno. Anzi, questa del San Paolo è stata tra le migliori prestazioni del Napoli quest’anno, almeno fino al gol. Tra le note positive c’è la buona prova di tutta la difesa, con un Henrique sorprendente per la sicurezza con cui si esibisce nelle vesti di esterno. Fernandez ormai mette sicurezza lui ad Albiol, Ghoulam fa tutto abbastanza bene fino all’1-1, quando lo scoramento crea le premesse per la serpentina di Quaresma. Inler è stanco e si vede, ma non molla mai. Behrami non è ancora all’altezza dei suoi giorni migliori. In avanti i giudizi devono essere proporzionati al gran lavoro che Rafa chiede a tutti , e che Mertens e Insigne eseguono con diligenza. Pandev è la bella copia di quello degli ultimi tempi. Solo da Higuain, che pure costringe Goran a urlargli “è tuo! è tuo!” subito dopo il gol, ci saremmo aspettati un piglio più da condottiero. Alla fine, quelle parole di De Laurentiis sull’Europa League che non vale una mazza hanno dato i loro frutti.