di Gianmario Mariniello
Tifo Napoli da quando ho memoria. Vivo a Roma e quindi grido di più quando segnano gli azzurri, perché sono perennemente in trasferta. Qui nella Capitale romanisti e laziali ci invidiano De Laurentiis da sempre, anche se l'anno scorso i giallorossi hanno iniziato a fare gli sboroni, per cui "Keita è mejo de Fellaini", come mi ha detto er macellaio sotto casa. Ma ho imparato nei miei sette anni romani che le differenze tra Roma e Napoli sono davvero poche, anche nelle esagerazioni. Quindi non ho dato importanza al macellaio e mi son concentrato sulle sue ottime salsicce di Norcia: ho fatto bene.
Mancano pochi giorni alla fine del mercato, son tutto il giorno con l'iPhone in mano per capire chi arriverà, ho paura di avere la squadra incompleta (come sempre, a mia memoria), però...
Il Napoli venderà i suoi "purpi affogati" e a ogni modo comprerà un altro giocatore per ruolo, oltre De Guzman. Più o meno finirà così.
Se la Juve venderà Vidal e la Roma Benatia (probabile, vedendo i conti), alla fine il Napoli potrà dire di aver fatto la migliore campagna acquisti. Non vendendo nessuno dei suoi big. Sarebbe già una grande notizia, considerando gli 88 anni di storia del Napoli e il momento del calcio italiota. E considerando che mentre gli altri club puntano su giovani promesse (vedi i Morata e gli Iturbe) e vecchie glorie (Alex e Vidic), solo il Napoli in Italia punta calciatori del livello di Fellaini, Agger e via dicendo. Non ci sono abituato. E poiché sono abituato a misurarmi la palla - cosa inusuale per uno che è nato a Napoli - aspetto, in silenzio, con l'iPhone in mano. Perché io sono un classe '82. E a parte flebili ricordi infantili, i Mertens, gli Higuain e i Callejon non li ho mai visti. Manco gli Agger e i Fellaini. E non ricordo nella nostra storia di 88 anni un allenatore meglio di Benitez. San Genna', pensaci tu. Noi intanto preghiamo.