El Jefecito, sempre lui. Mascherano: perché sì, perché no
di Antonio Moschella
In Argentina non si parla altro che del mondiale che tra due settimane riempirà le pagine di tutti i giornali e i piccoli schermi di tutto il globo. Il sogno di poter tornare a vincere un mondiale, 28 anni dopo, e per giunta in Brasile, si palpa nell’aria e nelle parole di tutti. Ricordo che, 10 mesi fa, il mio debutto su ExtraNapoli fu proprio un pezzo sul mediano argentino pupillo di Benitez. Ora che vivo a Buenos Aires, dopo 3 anni a Barcellona, mi sono sentito in obbligo di analizzare la situazione, sulla scia di un mio pezzo su ‘Il Mattino’ della settimana scorsa.
Certezze. Mascherano ha fatto sapere chiaramente di voler tornare a giocare in mezzo al campo. Il suo esilio al centro della difesa è durato anche troppo e adesso ai mondiali difenderà i colori dell’Argentina nel ruolo che più gli compete, quello di mediano, una sorta di raccordo tra la difesa e il raggio di azione di Messi, Agüero e Higuain, i salvatori della patria. Ergo, un suo trasferimento al Napoli lo metterebbe sia al centro del progetto sia al centro del campo. Inoltre, la presenza di Benitez è per lui una garanzia di minuti e responsabilità.
Motivazioni. Come accadde nel caso di Maradona, Mascherano dovrebbe accettare l’idea di dover essere protagonista in una squadra che deve ancora scrivere molto della sua storia. Il Napoli è un progetto in itinere, mentre il Barcellona riparte da Luis Enrique, ossia quasi da zero, ma obiettivamente ha molte più chances di competere ad altissimi livelli.
Ostacoli. Oltre ad attendere l’opinione del nuovo allenatore blaugrana, che potrebbe ridargli un posto in mediana e insignirlo dell’etichetta di ‘nuovo Puyol’. Inoltre la moglie, Fernanda Moreno, è fermamente decisa a restare in Catalogna ed è ben noto quanto le decisioni delle consorti possano influire sui trasferimenti dei calciatori. Come se non bastasse, il Jefecito percepisce qualcosa come 4 milioni l’anno, una cifra sicuramente alta per il tetto ingaggio del Napoli, che difficilmente farebbe un’eccezione per un trentenne.
In sostanza, il matrimonio tra Mascherano e il Napoli è una romantica e stupenda ipotesi che si trascina da quando Benitez è arrivato in riva al Golfo. Con il mondiale alle porte i giochi sono rimandati almeno ai primi di luglio, quando in Argentina farà freddo e magari il buon Javier sentirà la mancanza del tepore del Mediterraneo. Resta, però, da stabilire, da che lato del Mare Nostrum intenderà stabilirsi.