Aurelio De Laurentiis "Non vendo il Napoli, lavoro per i tifosi del Napoli"
di Boris Sollazzo
Il Napoli, nel post partita della finale di Supercoppa Italiana sembra voler creare un caso diplomatico. Alessandro Antinelli dichiara che il solo Rafael è stato mandato ai microfoni della Rai, probabilmente perché la società azzurra non ha gradito il modo di raccontare la partita e la vittoria azzurra da parte della tv di stato. Proprio mentre il giornalista annuncia questo "sgarbo", dietro di lui l'addetto stampa Guido Baldari porta in zona mista il presidente Aurelio De Laurentiis, che smorza la polemica dicendo che "sono arrivato solo ora perché mi hanno bagnato tutto negli spogliatoi e dovevo cambiarmi". Tutti fingono di crederci e il numero uno partenopeo offre un'intervista decisamente pepata.
"Stasera ha trionfato il calcio italiano, la sfida tra Juventus e Napoli ci accomuna fin dalla serie B in grandi match. Diciamo che questa è stata una grandissima prova generale, ora vogliamo vedere i nostri ragazzi così anche in campionato". Sorride, è felice. "Vincere in un anno Coppa Italia e Supercoppa Italiana non è male". Gli chiedono dell'allenatore, a cui solo ieri aveva detto che poteva andarsene se non credeva nel progetto. "Ho fatto bene a ingaggiarlo due anni fa, è un galantuomo e insegna calcio, bisogna solo avere la pazienza di applicare le sue lezioni, speriamo di continuare con lui. E' necessario impegnarsi per seguirlo al meglio, i nostri interventi nelle ultime settimane sono serviti a qualcosa. Non dimentichiamo che i nostri giocatori sono grandi professionisti ma anche dei ragazzi, dei ventenni e non è facile impegnarsi in modo totale". Sulle esultanze colorite dei suoi, commenta con stile e una risata. "Ognuno ha la sua cabala, la scaramanzia tipicamente napoletana pervade tutti, sono gesti simpatici. Piace che questa superstizione contagi anche i tanti stranieri che abbiamo in rosa".
Non dimentica, ADL, anche chi non c'è, per infortunio. E chi non c'è più, come Ciro Esposito. "Mi dispiace molto per Lorenzo Insigne che non è qui con noi e sono contento di aver riscattato quella tragica serata della finale di Coppa Italia, con questa vittoria".
Approfitta, poi, per fare un ragionamento più complessivo. "Io credo che questo trionfo sia il giusto ritorno a un impegno mai venuto a mancare, si fa tanto dire di trattative di mercato o addirittura di vendita della società proprio ai qatarioti, ma tutti devono capire che il Napoli per me è qualcosa di importantissimo. Ero con la Paltrow e la Jolie nel 2004, dieci anni fa, e ho deciso di venire qua, ad affrontare quest’impresa per cui ho lasciato anche il cinema americano. Ho abbandonato delle donne bellissime per dedicarmi ai maschi!". E poi, per essere ancora più chiaro, allontana ogni nube su una possibile cessione della società. "Non lascerò mai il Napoli, non lo venderò mai. Io lavoro per i tifosi, devono capirlo, sono pronto anche ad affrontare un confronto democratico con loro, per quanto le loro richieste non si dimostrino folli. Dobbiamo guardare a un domani sempre più azzurro, tranquillo e foriero di buoni risultati". E non recede rispetto alle parole dette ieri. "C’è una città unica al mondo, bisogna capirla e percepirla, chi vuole restare e se ne innamora resti, chi non ha questa febbre napoletana se ne vada pure da qualche altra parte, dove magari c’è la nebbia e tutto è più sbiadito. Abbiamo Capri, la Costiera Amalfitana, ma scherziamo?".
Varriale gli dice che in collegamento, fino a pochi minuti prima, c'era De Magistris. "Gli è convenuto andarsene" afferma caustico il presidente. E lo attacca. "Per migliorare i rapporti con il Napoli capisca che nel 2015 un sindaco deve diventare un manager più che un uomo politico. Ci siamo stancati di insegnar loro come portare avanti una città, sono 60 anni che la politica fa danni. Ha tanti problemi De Magistris, non spari cavolate sui possibili acquisti del Napoli, pensi piuttosto allo stadio pieno di falle che ci affitta poche ore prima di un evento. Da parte mia c’è sempre correttezza".
Prima degli auguri di buon Natale e buon anno a tutti, lancia un messaggio ai suoi calciatori. "Spero che onorino sempre la maglia come questa sera, cercheremo di fare la seconda parte del campionato nel miglior modo possibile. Dimostriamo chi siamo, come già fatto con Roma, Fiorentina e Juventus. Rafforziamo questa mentalità fino alla fine, senza più cedimenti".
La speranza è che il Presidente venga ascoltato da tutti. Nella società, nella squadra e anche a Palazzo San Giacomo.