Napoli-Sassuolo 3-1, ecco la PlayNapolist
di Raffaele Calvanese
La Domenica è il giorno in cui ci si riposa, è una giorno “easy”, specialmente quando ti risvegli da capolista. Riuscire a mettere tutti quanti dietro il Napoli è una sensazione meravigliosa. Farlo in modo prepotente, contro una delle migliori squadre viste al San Paolo, a dispetto del nome poco blasonato, con uno degli allenatori più promettenti della serie A rende questo primato ancora più solido e legittimo. Contro il Bologna avevamo fallito il primo match-joint, invece contro il Sassuolo siamo abbiamo affrontato uno dei tanti esami di maturità che ci separano dalla fine del campionato. La strada è ancora lunga ma la stiamo percorrendo giocando il miglior calcio che si possa vedere qui in Italia.
Easy - Commodores
Svegliarsi e sapere di avere tutte le squadre del campionato dietro di noi rende davvero facile la domenica mattina. La serata gelida del San Paolo è stata riscaldata da una partita davvero incendiaria, da entrambe le parti. Pronti,via e il Sassuolo è già in vantaggio grazie ad un rigore a favore. Quante volte abbiamo già visto questo copione in cui poi le cose si mettono sempre più male. Invece ieri la storia è stata diversa, perché il Napoli non si è scomposto ed ha continuato a giocare a modo suo, i neroverdi non hanno più visto il pallone per quasi mezz’ora e poi il risultato ha parlato per noi, anche prima del riposo.
Targato NA - Principe e Socio M.
Essere la squadra prima in classifica è una grande soddisfazione, far leggere la targa a tutti è una gioia che non provavamo da un sacco di tempo ma non è la cosa più importante a ben guardare. Il gioco infatti è l’aspetto che sta rendendo questo ambiente coeso come non mai. Erano anni infatti che la città non viveva questa euforia, euforia che a onor del vero è tutt’altro che irrazionale bensì sostenuta da una visione del calcio che premia prima di tutto il gioco e l’amore per quest’ultimo, è solo da lì che stanno arrivando i risultati, dal miglior calcio espresso in questo campionato, e non solo a detta nostra.
The Future - Casinò Royale
Miranda July è un’artista statunitense che fa della sua poliedricità l’arma vincente. E’ principalmente una regista, i suoi film sono contraddistinti da un lirismo mai banale e sempre sussurrato. The future infatti è un suo film del 2011 in cui si cerca di capire cosa si possa fare del proprio futuro. Allo stesso modo Callejon quest’anno senza urlare e senza i clamori delle cronache sta facendo un lavoro enorme nel reparto offensivo partenopeo. Ieri sera c’è stato un momento in cui Insigne è arrivato sul fondo, in cui alzando lo sguardo non ha visto nessuno, Callejon era alle spalle dei difensori, è stata una razione di secondo quella in cui Josè ha visto il futuro ed ha capito quale fosse il movimento da fare, lo ha capito prima di tutti, è stata quella frazione di secondo che gli ha permesso di trovarsi in vantaggio sul pallone telepatico lanciatogli da Insigne. Poesia in movimento. Sembrava essersi fermato come realizzatore Callejon, invece come dicevano i Casinò Royale “ogni stop è solo un altro start…”
Twentysomething - Jamie Cullum
20 gol in 20 partite, basterebbe soltanto questo dato a descrivere la stagione del Pipita HIguain. Invece se ci si ferma solo ai numeri si perde la poesia di questo sport. Il pipita più che fraseggiare in campo verseggia. E’ un trascinatore capace di caricare su di se le sorti di una partita, il rapporto con Sarri, una delle incognite della partenza di Benitez, è addirittura più saldo che con il madrileno. Forse proprio il nostro condottiero è riuscito a dare a Higuain la cosa più importante: un profilo da uomo, quello che sentivamo mancare l’anno scorso quando il Pipita sembrava nervoso e spazientito in ogni match. Quest’anno oltre che campione in campo Higuain appare uomo spogliatoio, vero leader, perché è chiaro a tutti che il calcio è sempre qualcosa che va oltre il campo, e a partire dall’allenatore, passando per il portiere, fino al capitano per terminare ad Higuain è propio il carattere dei giocatori e la loro umanità che li rende davvero grandi.
Changes - David Bowie
Inutile negare quanto ci manchi David Bowie. La notizie della sua scomparsa ha colpito tutti indistintamente. Un artista capace di influenzare generazioni intere di musicisti continuerà a vivere nelle opere a lui ispirate. Maurizio Sarri sta riuscendo in quello che il duca bianco chiedeva nella sua canzone Changes, ovvero affrontare i cambiamenti e superare i fantasmi che ci perseguitano. La partita tutt’altro che facile col Sassuolo non ha fatto altro che decretare quanto il nostro Mister chiede da tempo, credere nel proprio lavoro, assecondare la visione di un calcio fatto di continuo miglioramento e di serio lavoro. In questo è stato sicuramente facilitato dalla mentalità che aveva cominciato ad instillare a Napoli Benitez, Sarri ha portato con in più una fase difensiva a prova di pressione, la pressione che a Bologna aveva fatto cedere i nervi prima del dovuto, ma che ieri al San Paolo ha contribuito a farci resistere un secondo in più dei nostri avversari. Non sappiamo quanto riusciremo tenere questi ritmi alti, ma fino a quando succederà sarà un bel vedere.
Forza Napoli Sempre