«Maggio, Albiol e Higuain sì, Zuniga no». L’appello di Rafa
di Francesco Bruno
Alla vigilia della grande sfida dell’Olimpico contro la Roma Rafa Benitez incontra i giornalisti nella consueta conferenza stampa dopo l’ultimo allenamento svolto dagli azzurri a Castelvolturno. L’aria che si respira è come consuetudine rilassata e serena. L’ampia presenza di cronisti stranieri certifica, semmai ce ne fosse bisogno, che il processo di internazionalizzazione del club azzurro voluto fortemente da De Laurentiis proprio con l’ingaggio del trainer spagnolo, sta procedendo speditamente. Sarà che l’allenamento mattutino è appena terminato, sarà che alcuni giocatori come Higuain ed Albiol hanno finora dimostrato di essere attori protagonisti di questo Napoli, ma l’attenzione dei giornalisti si sposta immediatamente sulle scelte tecniche che il tecnico effettuerà domani sera. «Higuain e Albiol», proprio loro, «si sono allenati bene, Maggio ritorna, Zuniga non sta bene. Armero e Fernandez arriveranno direttamente a Roma per evitare di perdere tempo. Ho ventiquattr’ore per fare le scelte definitive», riassume il tecnico.
La tranquillità e la fiducia nel costante lavoro quotidiano, con la consapevolezza di poter lottare alla pari con qualsiasi avversario, sono ormai diventati concetti chiave della filosofia del buon Rafa. Per Benitez «Juventus, Roma, Fiorentina, Milan, Inter, sono tutte squadre forti, ma dobbiamo esprimerci al meglio noi e avere fiducia, è una corsa di resistenza, l’importante è il lavoro in settimana». Come sempre lo spagnolo si dimostra un maestro nel gestire le dinamiche psicologiche non solo del gruppo azzurro, ma di tutto l’ambiente partenopeo. A chi gli chiede se si aspettasse di essere così in alto in classifica all’ottava giornata, risponde: «Non ho fatto tabelle, ho sempre avuto fiducia nei giocatori e in tutta la rosa che ho a disposizione, siamo ancora al 75%». Al giornalista che gli chiede se il presidente l’ha accontentato in tutte le sue richieste, fa notare con un sorriso che «l’allenatore vuole sempre di più, ma deve capire le idee della società. Sono contento del mercato fatto, va bene così».
Anche se ben consapevole dell’importanza che assume il match di domani, il tecnico spagnolo non abbandona l’ironia che lo contraddistingue sin dal suo arrivo a Napoli. I dubbi sulla formazione che scenderà in campo saranno sciolti parlando «con lo staff ed il cuscino»; e, se Maradona sarà all’Olimpico, «spero di vederlo per poter parlare di calcio con lui, l’ho conosciuto a Liverpool e abbiamo visto insieme una gara con lo Stoke, peccato non possa giocare con noi». Insomma, non resta che concentrarsi sulla sfida di domani e mettersi in viaggio verso Roma, in pullman, perché «è più comodo e poi abbiamo un buon autista». Forza azzurri, i riflettori sull’Olimpico si stanno finalmente accendendo.