Lopez, De Guzman, Koulibaly, Strinic ovvero il pregio della normalità.
di Francesco Albanese
David Lopez, Kalidou Koulibaly, Jonathan De Guzman, Ivan Strinic. Se un anno fa ci avessero detto che questi giocatori sarebbero entrati in pianta stabile nella rosa del Napoli, avremmo storto la bocca. La maggior parte di noi avrebbe anche dubitato che si trattasse di calciatori professionisti. Eppure la vittoria di Roma che rilancia le azioni del Napoli verso un piazzamento in Champions League passa proprio per questi "anonimi" calciatori. Onesti faticatori del pallone si sarebbe detto un tempo che con pervicacia si guadagnano la stozza lavorando duro e affidandosi a uno staff tecnico di prim'ordine come quello che attualmente gestisce la rosa del Napoli.
Contro la Lazio la partita la decide una prodezza di Higuaìn, ma senza le tamponature di Strinic, la corsa di David Lopez e i colpi di testa di Koulibaly poco si sarebbe potuto combinare. Durante l'era dei titolarissimi (lo ricordo a chi ha scarsa memoria) se un mal di pancia coglieva Hamsik o De Sanctis o Cannavaro o Lavezzi o Maggio eravamo rassegnati a “gustarci” spettacoli come Datolo esterno basso di difesa e affini.
Quel Napoli è definitivamente estinto. Per fortuna.