L'albero dei gufi di Napoli-Fiorentina

Se il ritiro diventa un'arma di distrazione di massa a beneficiarne sono gli azzurri.
  • di Lucio Fava Del Piano

    Sono i giorni del ritiro. Questa cosa tremenda, questa specie di tortura medievale imposta dal padre-padrone De Laurentiis.Ovviamente la stampa non ha parlato d’altro per giorni, la Gazzetta si è buttata a capofitto sulle notti brave, un po’ tutti hanno detto della contrarietà dell’allenatore, dei giocatori, del direttore sportivo (ma anche Bigon è confinato a Castelvolturno?), dei magazzinieri, dei venditori ambulanti della Domitiana. Tutti hanno voluto dire la loro sulla scelta presidenziale, hafattobenehafattomale, hafattotardihafattopresto, questa è la rottura definitiva con Benitez, lo caccia, no si dimette, anzi lo caccerebbe o lo caccerà.

    A molti, sfortunatamente, è sfuggito che tutto sommato c’era anche una partita da giocare.
    Non è sfuggito a Firenze, ma si sa, questi fiorentini, convinti di sé e autoreferenziali, non hanno dedicato al dramma-ritiro l’attenzione che avrebbe meritato. I gaglioffi, invece, hanno parlato della partita. Una partita che poteva valere tanto per loro (per il Napoli no, si sa, ormai la stagione è andata…) e alla quale tenevano molto.
    A cominciare da Mario Gomez, il kaiser con il nome da torero, che all’arrivo allo stadio non aveva dubbi: “è una partita importante per noi perchè vogliamo questi tre punti. Il terzo posto non si prende con le parole ma giocando”, ha detto, ribadendo poi il concetto che "vogliamo assolutamente vincere”. Evidentemente ancora non sapeva che la partita se la sarebbe goduta da spettatore, il primo tempo in panchina come il secondo in campo.
    Forse neanche Montella pensava al pomeriggio di tutto riposo per l’appannato superMario e pensava di fare risultato. Tanto che, nella conferenza della vigilia, aveva detto di voler “approfittare” del “momento particolare” del Napoli e che, di fronte a un ipotetico scambio Higuain-Gomez, avrebbe preferito tenersi il suo. Buon per noi.
    Anche la stampa locale aveva suonato la carica, con il Corriere Fiorentino che al suono di “scurdammoce ‘o passato” invitava la squadra a dimenticare gli schiaffi bianconeri che fanno ancora male e trasformare la delusione in rabbia e orgoglio. Risultato, rabbi se ne è vista poca, in compenso la viola ha preso altri tre schiaffi esattamente come contro la Juventus in Coppa.
    La partita, come tutti sanno, si è giocata. E dopo i 2 punti raggranellati nelle ultime cinque uscite di campionato, il Napoli è tornato a una bella vittoria larga, mai in discussione, che avrebbe potuto essere anche più larga e impreziosita dalla porta inviolata. A fine partita, serata libera per tutti.
    Ma da oggi ricomincia il ritiro ed è di questo che - speriamo - tutti i giornali ricominceranno a parlare. Visto che poi, tra una presunta notte brava e l’altra, giovedì si gioca. Ma non diciamolo in giro...

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