Il mongolo contrario

Di cosa ci stupiamo? Stiamo assistendo all'ennesima replica di un vecchio spettacolo. Di cui continuiamo a essere spettatori e che non combattiamo. Anzi, quasi ci piace essere belli e dannati. E allora, ce lo meritiamo Irrati
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    di Nello Del Gatto

    Sarà forse la distanza, sarà che penso di provare un gusto masochistico nell'essere anti, ma voglio guardare la questione Irrati-Higuain-Napoli-Squalifica da un'altra prospettiva.

    Primo punto: Higuain ha sbagliato. Forse il fallo non c'era, forse non c'era l'ammonizione/espulsione, ma con tutta la veemenza e il climax del momento (che apprezzo moltissimo, sia ben chiaro, perchè vale più di qualsiasi dichiarazione d'amore), una reazione del genere te la devi risparmiare. Soprattutto perchè sei un campione, sai come funziona nel nostro, diciamo, campionato. A meno che non sia stato invitato alla prima comunione di mia figlia domenica e hai fatto di tutto per esserci pensando di farmi un piacere. Neanche allora potrei giustificarti (ma apprezzerei il gesto e ti capirei): tra la comunione di mia figlia e una vittoria del Napoli scelgo sempre la seconda (mia moglie non legge Extranapoli, vero?).

    Secondo punto: Irrati è uno st....o (inserite lettere a piacere negli spazi mancanti). Si può dire? Ma né più né meno di molti suoi colleghi. Che stiamo a riempirci a fare la bocca ogni volta della sudditanza psicologica degli arbitri nei confronti della Juve? Sappiamo che è così, per cui non c'è molto da fare. Ancora oggi, ci rompono quel poco di maschile che mi è rimasto, quando recriminiamo su palesi errori arbitrali, ricordandoci la famosa monetina ad Alemao. Oppure altri (non ho memoria per gli episodi che ritengo inutili, ma mi sovviene qualcosa proprio contro la Juve quando un colorato attaccante di blu vestito cadde forse non toccato in area), che però non tolgono e non mettono.

    Detto questo, a rischio di sembrare monotematico (o monomaniaco, decidete voi), dico: ma di che ci lamentiamo? Da quando seguo il pallone rotolare, mi ricordo di polemiche sugli arbitri e si finisce sempre a parlare degli aiuti ai diversamente colorati, di campionati falsati. Tutto giusto. Ma a che pro? Delle due l'una: o si accetta o si combatte. La denuncia, l'indignazione, da sole non bastano. La società che, ricordo, ha appoggiato l'elezione di quell'ignorante al vertice della Federcalcio, non ha detto nulla sull'episodio. In due righe ha annunciato un ricorso. Ma come, mi dico, abbiamo un presidente combattivo, uno che tira via la squadra da una premiazione in supercoppa per protestare proprio contro gli errori arbitrali, che si scaglia con i giornalisti che non assecondano il delaurentiispensiero o si permettono di insinuare che la nostra stella se ne possa andare e, dinanzi a queste questioni (che, tra l'altro, valgono un campionato e possono valerci la champions), non facciamo e diciamo nulla? Non ci incateniamo dinanzi alla federcalcio o facciamo autoincendiare De Guzman dinanzi al palazzo (dopotutto, a che serve?) a mo' di monaco tibetano che protesta per l'occupazione cinese? Neanche una cacchio di telefonata all'ignorante sopra citato per minacciare qualcosa (che so, la non iscrizione) oppure giocare tutte le partite con il lutto al braccio per la morte della sportività? E che cacchio: nell'atletica, quando hanno scoperto che la federazione russa dopava gli atleti, non hanno sospeso i dopati, ma tutti gli atleti, vietando ai russi ogni manifestazione. A casa mia si direbbe che hanno agito di conseguenza. 
    Non sono frequentatore assiduo dei social, il fuso orario non me lo permette, ma ho visto in molti che si sono selfati (si dice così?) con la tessera sky o mediaset tagliata. A parte che non ne capisco il senso, dal momento che oltre allo sport ti offrono anche altro di interessante (penso ad Hot CLub, ad esempio) ma poi, scusate, che c'azzecca? La Rai non va bene, Sky non va bene, Mediaset non va bene: teniamoci canale 21 e Carlo Alvino (grande professionista, tra l'altro). Voglio dire che forse è anche un po' colpa nostra se ci compiaciamo del ruolo del bullo, dell'ultimo della classe, del reietto. Non brilliamo in simpatia, eppure rappresentiamo la più simpatica città del mondo, il popolo più allegro. Ma a noi le cosiddette "operazioni simpatia" non piacciono. Vogliamo essere belli e dannati. E allora non lamentiamoci se, non solo non combattiamo il sistema, ma addirittura ce ne compiaciamo se ci osteggia.

    p.s.: so che a molti potrebbe offendere sia il titolo sia il contenuto. A mia giustificazione, adduco almeno due settimane di cibo mongolo (fatto di zuppe con interiora di qualsiasi animale) innaffiate da vodka locale.

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