Gabbiadini, l'uomo in piu' che gioca, segna...e poi torna in panchina

Fin dagli esordi quella di Manolo è una storia particolare: un attaccante di scorta che non si sente una riserva
  • repubblica.it

    di Francesco Bruno

    Contro la Roma riecco il Pipita e Manolo Gabbiadini si riaccomoda in panchina. Ritorna l'alieno fuori da ogni schema e da ogni paragone, che farebbe ombra a chiunque con la leggiadra autorevolezza di chi è tra i migliori al mondo. Fa un passo indietro il bomber di scorta, che per tre giornate ha brillato con la sicurezza di poter legittimamente affermare di non avere concorrenti in Italia. Le statistiche raccontano di un Napoli che ha nell'argentino la sua stella di prima grandezza, con un gol ogni 87 minuti giocati. E che ha trovato, quando è servito, nel bomber di Calcinate l'altra faccia dell'attaccante, la dimostrazione che si puo' riemergere dall'abisso della panchina timbrando come se nulla fosse il cartellino una volta ogni 107 minuti. Dopo di loro, in serie A tutti gli altri sono lontani.

    Quando gioca Manolo – e purtroppo accade raramente - fa scintille. Nonostante cio' le società in cui ha militato non hanno mai fatto le barricate per trattenerlo. E' un po' la sua storia, da sempre. L'Atalanta, dopo averlo fatto crescere nelle giovanili, si è ben guardata dall'utilizzarlo con continuità in prima squadra. E appena ha bussato alla sua porta la Juventus, lo ha sbolognato per pochi milioni di euro. I bianconeri, a loro volta, lo hanno fatto girovagare in prestito tra Bologna e Sampdoria prima di cederlo definitivamente a De Laurentiis che, lo sappiamo bene, è specializzato – anche troppo -  nell'acquistare campioncini di prospettiva. In azzurro Gabbiadini, con il passaggio al 4-3-3, è finito nel dimenticatoio. Non è stato aiutato dall'uscita prematura del Napoli dalle Coppe e con l'Higuain stratosferico di questo campionato è finito ai margini. E stavolta, diversamente dal solito, i ruoli si  sono invertiti. De Laurentiis non ne ha voluto sapere della mega offerta di 25 milioni del Wolfsburg, ma lui, per giocare da titolare, sarebbe emigrato in Germania.

    Un attaccante di scorta che non si sente una riserva. Insomma, la storia continua a ripetersi. Quest'anno poi avrà un'appetitosa appendice in terra francese. Gabbiadini, da vice Higuain, si candida ad un posto in nazionale per gli Europei. Conte avrà un dilemma in piu': lo porto o non lo porto? Con quei numeri dalla sua parte, il Gabbia non puo' restare a casa. Al ritorno in patria lui e il Napoli dovranno decidere. Inseguire altrove una maglia di titolare o provare a restare nella storia azzurra, magari facendo l'altro bomber, sulle orme di Carnevale dell'epoca d'oro maradoniana? E' tempo di scelte per l'uomo in piu' che, da sempre, fatica a sentirsi una riserva di lusso.

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