E al coro degli ottimisti della vigilia si unì anche Totti: come poteva finire diversamente?

L’ALBERO DEI GUFI – La partita contro la Juventus? La gara della svolta per il Napoli. Ne erano sicuri i soliti giornali del nord, ma anche il parterre partenopeo ci ha messo del suo. Poi le parole del Pupone hanno dato il colpo di grazia
  • di Lucio Fava del Piano

    E niente. Appena il Napoli poco poco prova a rialzare la testa, subito uno stormo di gufi plana sul cielo napoletano, taglia il vento (pessima, lo so) e rimette le cose a posto.

    Schierata in prima fila, ovviamente, la Gazzetta. Che già sabato preparava il terreno scrivendo che "Higuain e Callejon spingono Rafa alla gran rimonta” e domenica rincarava la dose scrivendo “Sarà la notte della svolta". Ancor più esplicito Tuttosport, che non ha mancato di ricordare che "Il Napoli ha sempre messo in difficoltà la Juventus regalandole grandi dispiaceri”. E per Micaela Calcagno la previsione era che la partita con la Juve “potrebbe essere la svolta del Napoli”. Fin qui, ordinaria amministrazione.

    Ma visto che Napoli-Juve non sarà mai una partita come le altre, anche il serissimo Corriere della Sera si è sentito in dovere di precisare che, in caso di vittoria, il Napoli avrebbe potuto mettere la Juve nel mirino, con venti partite ancora da giocare.

    C’è poi il coté napoletano, più o meno largamente inteso. Da Montefusco ("Si può riaprire il campionato domenica”) all’indimenticato Salvatore Bagni ("Vincendo conto la Juventus e poi con la Lazio all’Olimpico, il Napoli potrebbe chiudere il discorso terzo posto per poi iniziare a pensare a qualcosa di più importante”), da Antonio Corbo ("Questo campionato è aperto ed il match di domenica riapre le porte”) a Maurizio De Giovanni ("Al momento il Napoli sta meglio della Juventus. Domenica il club azzurro ha l’opportunità di entrare in un discorso importante”).

    Anche i romanisti, vagamente interessati, hanno voluto dire la loro. E se prima delle partite Garcia aveva detto che "Il derby dà 3 punti e noi vogliamo essere primi al termine della partita”, alla fine di un match riacciuffato per i capelli il capitano Totti ha fatto sapere che quello con la Lazio “è un punto guadagnato” e che “stasera tifiamo Napoli”. Magari la prossima volta potrebbero provare a tifare meno e a giocare anche il primo tempo.

    Più guardinghi, almeno, dalle parti di Castelvolturno. In primis Benitez, che nella conferenza stampa di sabato aveva ricordato che "Quando io parlo di equilibrio intendo questo, una settimana si parla di scudetto, poi quella dopo non siamo in corsa per nulla”, seguito a ruota da Hamsik che a domanda aveva risposto "Scudetto? Non dobbiamo parlare di questo, dobbiamo solo pensare a questa gara”, salvo poi sbilanciarsi affermando che "Può essere la gara della svolta, se vinciamo la distanza diminuisce e siamo soli al terzo posto”.

    Insomma, è andata come è andata, e purtroppo c’erano tutti i segnali che indicavano cosa sarebbe potuto succedere. Dopodiché, certo, se i gol in fuorigioco diventano buoni, se falli e ammonizioni vengono fischiati solo da una parte, se Buffon perde la palla e gli fischiano a favore a prescindere, se vige la regola della lesa maestà, gufi o non gufi resta poco da fare.

    Si può solo mandare un pensiero di solidarietà ai tifosi juventini, che sono i più tristi e annoiati del calcio. Sì, tristi e annoiati, perché non voglio credere sia umanamente possibile divertirsi e gioire dopo una partita vinta così.

     

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