Dai Napoli, trasforma la beffa Champions in fame di vittoria
di Errico Novi
Immaginatevi al posto di Rafa. Immaginate cioè di dover giocare contro la squadra dell’unica vostra grande delusione professionale. Contro il club con cui le cose andarono male, tanto da danneggiare la vostra immagine. Adesso aggiungete pure l’ulteriore spolverata di pepe: quella famigerata squadra è allenata dal collega che vi ha preceduti sulla vostra attuale panchina. E come se non bastasse, almeno la metà dei tifosi del vostro club rimpiange a giorni alterni il predecessore. Ce n’è abbastanza? Sembra di sì. Anzi ce n’è così tanto che il buon Rafa rischia di compromettere seriamente la sua fama di maestro d’eleganza. Se vedrete le sue gote arrossarsi più del solito, se alle domande dei giornalisti lo sentirete rispondere con parole insolitamente affilate, sappiate apprezzarlo. In quegli istanti dovrà fare uno sforzo sovrumano per non essere davvero maleducato e sgradevole.
È una specie di partita della verità, carica di significati e importantissima per la classifica. La chiave del match sarà probabilmente nel furore agonistico. Il Napoli in particolare dovrà trasformare la rabbia per la beffarda eliminazione dalla Champions in fame di vittoria. Non a caso nella conferenza stampa di ieri Benitez ha sì ammesso che «non sarà facile tenere la stessa intensità» della gara con l’Arsenal, ma ha anche chiarito che «lavoriamo su questa strada, è questa la chiave per vincere di più».
Ecco, il Napoli è proprio a un bivio: se si lascia vincere dallo scoramento per l’impresa fallita, rischia di entrare in una spirale negativa complicatissima. Se invece trova nella delusione il carburante della cattiveria e del riscatto, può finalmente tornare ai livelli di rendimento d’inizio stagione. Certo è che il carattere di vera e propria battaglia che Napoli-Inter pare destinata ad assumere condizionerà molto le scelte di Rafa. Difficile credere che il ballottaggio tra Révèillere e Armero si risolva in favore del primo: il francese non pare ancora in grado di misurarsi con livelli di intensità agonistica elevati. Così come sarebbe arduo per Fernandez affrontare con la necessaria serenità una gara così carica, nel suo caso, di risvolti personali: Mazzarri è l’allenatore che non ha creduto molto in lui e che forse ha contribuito a dare un’impronta negativa alla sua esperienza italiana. È per questo che al fianco ad Albiol giocherà più probabilmente Britos. Mentre il dubbio tra Reina e Rafael pende a favore del secondo esclusivamente per le condizioni fisiche del titolare.
In mediana, una certa disabitudine di Dzemaili ai 90 minuti rimette in pole position Inler. Ma è soprattutto nel terzetto dei trequartisti che si annuncia la novità più significativa: Callejon potrebbe giocare nella posizione occupata nelle ultime settimane da Goran Pandev. Scelta favorita dalle non perfette condizioni fisiche del macedone, ma anche dalla necessità di sfidare ad armi pari un centrocampo folto e fisicamente forte come quello dell’Inter di Mazzarri. Quest’ultima opzione lascerebbe spazio a una coppia di esterni d’attacco come quella formata da Mertens e Insigne, sempre pronti a invertire le loro posizioni a gara in corso.
Il Napoli di stasera dovrebbe dunque schierarsi con quest’undici titolare: Rafael; Maggio, Albiol, Britos, Armero; Behrami, Inler; Mertens, Callejon, Insigne; Higuain. In panchina ci sarà forse Rafael e certamente il terzo portiere Colombo, i tre difensori centrali Fernandez, Cannavaro e Uvini, l’unica attuale alternativa per i laterali di difesa ossia Révèillere, i due centrali di centrocampo Dzemaili e Radosevic, l’esterno offensivo Bariti e i due attaccanti Pandev e Zapata. L’Inter dovrebbe scendere in campo invece con Handanovic in porta, la difesa a tre composta da Campagnaro, Ranocchia e Juan Jesus, il centrocampo a cinque con Jonathan, Taider, Cambiasso, Alvarez e Nagatomo, e il solo Guarin (favorito su Kovacic) a sostenere l’unica punta Palacio. Sulla panchina dei nerazzurri siederanno Carrizo, Castellazzi, Rolando, Andreolli, Pereira, Olsen, Zanetti, Mudingayi, Kovacic, Icardi e Belfodil.