Caro Sarri stai in guardia

La normalità del mister piace e convince, ma nasconde anche un'insidia. E basta con i paragoni con Sacchi.
  • il mattino

    di Francesco Albanese

    Maurizio Sarri è stato il primo a meravigliarsi del calore con il quale è stato accolto dai tifosi del Napoli. Del resto Empoli e San Giovanni Valdarno, tanto per citare due esempi, non sono propriamente piazze incandescenti sotto il profilo della passione sportiva. Bene così, l’entusiasmo aiuta a compattare un gruppo (e un ambiente) fiaccato dalle cocenti delusioni del finale della passata stagione. Adesso non bisogna però commettere l’errore opposto: esaltare il new deal sarriano. Qui a Extranapoli ci eravamo espressi in favore dell’ingaggio di Sarri ancor prima che una vera trattativa fosse intavolata, il suo arrivo lo abbiamo salutato con favore e fiducia. Un conto però è la stima verso il professionista, un conto una frettolosa santificazione che giova a pochi. D’accordo il drone, d’accordo l’immancabile storytelling che esalta l’uomo venuto dalla provincia, passi pure per il compimento del sogno di ogni bambino che si ritrova ad allenare la squadra per la quel faceva il tifo, ma qui dobbiamo fermarci. L’utilità di certi titoloni di queste ore non si comprende. Il giochino del lodare Sarri per regolare i conti con Benitez è esercizio puerile che in primo luogo lo stesso presidente De Laurentiis dovrebbe evitare di alimentare. Chi oggi si lascia andare ad elogi sperticati, domani se le cose dovessero andar male si comporterà in modo diametralmente opposto. Abbiamo sposato la normalità? Benissimo, allora siamo coerenti con questa scelta fino in fondo. Il primo a rallegrarsene sarà lo stesso Sarri. 

     
    Ps La tentazione piuttosto diffusa di fare paragoni tra l’avventura di Sarri al Napoli con quella che di Sacchi al Milan ci trova indifferenti. In primo luogo perché sono trascorsi quasi trent’anni (!) da allora, non risulta poi che abbiamo acquistato né un Gullit né un Van Basten e la nostra attuale linea difensiva non è nemmeno parente alla lontana degli “invincibili” Tassotti-Baresi-Galli (Costacurta)-Maldini. 

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