Nei lampi di Mertens si rivede Zola, nelle discese di Armero il miglior Carannante

Fernandez gioca per la prima volta senza attentare ai nostri ventricoli, indifferente a tutto come Marco Baroni: OM-Napoli vista in retrospettiva
  • di Errico Novi

    REINA – Sia per il coraggio nelle uscite che per il modo di prendere gol da fuori ricorda sempre di più CASTELLINI

    MAGGIO – È diventato più rude e meno veloce, comunque meglio dell’anno scorso. GRAVA

    ALBIOL – Avesse un compagno di reparto sempre all’altezza la nostra difesa sarebbe tra le più forti d’Europa. BURGNICH

    FERNANDEZ – Forse è la sua prima partita a Napoli priva di conseguenze cardiologiche a nostro carico. MARCO BARONI

    ARMERO – Quando avanza fa paura, e non agli avversari; molto meglio quando difende: ma non doveva essere il contrario? CARANNANTE

    BEHRAMI – Adesso riesce pure a fare ammonire i dirimpettai. Mamma mia. GARGANO (quello che ha fatto in coppia fissa con Inler)

    INLER – È così rifiorito che gli perdoniamo tutto. PECCHIA

    CALLEJON ­– Rieccolo, che meraviglia. DAMIANI

    HAMSIK ­– Eppur si muove. MATUZALEM

    MERTENS – Giù il cappello: Insigne cominci a scuotersi, come gli raccomanda giustamente @domenicozac. ZOLA

    HIGUAIN – Sembrerà assurdo ma persino la concorrenza di Duvan può fargli bene. CARNEVALE

    ZAPATA – Spiegategli che un essere umano può anche correre, oltre che camminare, e abbiamo il nuovo Bobo Vieri. ZALAYETA

    MESTO ­– s. v.

    INSIGNE – s. v.

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