Napoli-Sassuolo 2-0 Coppa Italia, le pagelle

Partita sottoritmo che il Napoli rischia di mettere in pericolo solo per colpa di Giuffredi, agente di Hjsay che "costringe" Carlo Ancelotti a schierare un Hjsay fuori forma fisica e mentale. E arriva il 25° azzurro utilizzato in stagione
  • di Boris Sollazzo

    Ospina 6,5: non capisci mai come faccia a sembrarti un portiere mediocre e a risultare spesso decisivo. Non ha stile, una tecnica di base decisamente rivedibile (come sul gol annullato, in cui respinge un tiro da fuori con prontezza ma anche pericolosamente), ma si trova quasi sempre nel posto giusto al momento giusto, come sul possibile 2-1 in scivolata di Locatelli. La verità è che è troppo forte per essere una riserva e troppo debole per essere un titolare. Detto questo a San Siro mettiamo Alex Meret.
    In ogni Rosa ci vuole un Ospina.

    Hjsay 4,5: non ne azzecca una e deve ringraziare un fallo di mano inutile di Locatelli almeno per non vedere nel tabellino la dimostrazione della sua presuntuosa mediocrità. Quando non sbaglia, fa comunque la scelta più errata, nelle azioni migliori è inutile ma più spesso è dannoso. C'è da sospettare che Carlo Ancelotti nel summit con Giuntoli e il suo agente Giuffredi (1, è fastidioso come Raiola e indisponente come Mazzoni) abbia pregato entrambi di cederlo gratuitamente alla Juventus come unica possibilità di vincere lo scudetto. Se non lo facciamo più giocare forse qualcuno che se lo compra a una cifra improbabile lo troviamo ancora. Il fatto che Sarri ancora lo cerchi dimostra quanto Maurizio ami ancora (il) Napoli.
    L'albanese calante.

    Koulibaly 7: un salvataggio in piena area in scivolata, un poetico tocco di tacco in una fase caldissima, il suo corpo a fare da muro insormontabile per Berardi: ormai è un manuale del gioco difensivo vivente, così perfetto da far sembrare facili le cose eccezionali che fa. Un po' come quando Maradona faceva "solo" un assist e il Mattino gli metteva 5. In queste partite sotto ritmo si diverte a giganteggiare. E curiosamente, pur potendo, non si lancia in avanti a cercare azioni (pre)potenti. 
    Riducetegli la squalifica, non farlo giocare è un insulto al calcio.

    Maksimovic 6: la sua fortuna è poter vedere Kalidou così da vicino, godendo di luce riflessa. Senza pagare il biglietto (bassissimo, che pubblico siamo diventati se dopo 15 giorni senza calcio e in una partita importante per rincorrere un trofeo siamo così pochi sugli spalti? 3 a noi). Rispetto alla fase calante prenatalizia sembra essersi ripreso anche se nelle ripartenze del Sassuolo c'è qualche sua responsabilità, soprattutto nella mancata reattività nei cambi di direzione. Rischia un'inutile espulsione per doppia ammonizione per questo.
    Makismovic risultato, ma non minimo rischio.

    Mario Rui 6: buono nella corsa, nelle sovrapposizioni e nel farsi trovare libero e pronto, meno sui cross e in copertura, dove rischia un giallo inutile e approfitta di un arbitro un po' troppo casalingo, almeno nella gestione dei cartellini. Un'ottima riserva e niente di più, soprattutto da quando impietosamente Ghoulam ci ha ricordato che anche a mezzo servizio è più forte del portoghese.
    Sin(es) prisa e con qualche pausa di troppo.

    Callejon 6: è l'equilibratore tattico, è vero. Il 4-4-2 lo fa faticare di più e lo fa partire da lontano, è vero. Ci mette anima, corpo e qualcosa in più pure in amichevole, è vero. Ma quando Fabian Ruiz gli regala un assist da mille e una notte, tu sai già che non segnerà. Si allarga il pallone inutilmente e tira già sfiduciato, forse pensando un facile scavetto ma non riuscendo neanche ad accennarlo. Va pure detto che con Hjsay a far giocare il Napoli in 10 lui deve farsi sempre tutto il campo. A questo punto, che diventi un terzino destro e liberiamoci tutto dall'equivoco sul suo essere un attaccante. Magari senza l'angoscia gli torna pure il vizio del gol.
    Chi è senza peccato (e gol), scagli il primo Sassuolo.

    Fabian Ruiz 7: che giocatore. Oggi gioca in scioltezza e si vede: cambi di gioco, aperture geniali, passaggi filtranti e anche ottima copertura. Sembra il primo Hamsik con più fisico e intelligenza tattica. Il primo gol al San Paolo non è affatto banale e ci dice che sta crescendo, tanto. Quando quel destro prenderà fiducia davvero - stasera lo ha usato con disinvolta efficacia -, sarà tra i primi 5 centrocampisti del mondo. Ma quello che piace di più è la continua capacità di avere la posizione giusta con, senza e in attesa del pallone. E pure dopo averlo toccato. Un piacere vederlo giocare, un calciatore dalle qualità antiche e dall'intelligenza tattica e tecnica moderna.
    Tuttocampista.

    Diawara 6,5: niente male oggi. Gioca nel suo ruolo, contro una squadra che non è soffocante nella pressione offensiva e difensiva e recupera molti palloni, oltre a fare in modo diligente il regista. Piace perché sembra più concentrato del solito e anche più motivato, anche se non ci mostra la sfacciataggine della sua prima stagione, quella capacità di essere superiore ai suoi mezzi. Ora che ha ritrovato fiducia, serve anche il suo carattere. Settima da titolare, non male per un rincalzo.
    Chi Amadou non dimentica Madrid.

    Ounas 6,5: Adam si piace ancora troppo, ma è lui che innesca Insigne nell'azione del primo gol e che in un altro paio di occasioni scombina i piani difensivi del Sassuolo. Ottima l'intesa con Lorenzinho, un po' troppo inconcludente per la tecnica che si ritrova (vedi il contropiede di inizio partita), tocca a Carletto fargli mettere su muscoli e qualche neurone calcistico in più. Ma è un calciatore utile in una rosa equilibrata ed è più di quanto sperassiamo a inizio stagione.
    OunAsta.

    Insigne 6,5: se non fosse a digiuno dal 2 novembre forse avrebbe visto Gaetano nel recupero e con un assist avrebbe reso storica la partita di entrambi. In un ottavo di finale di Coppa Italia però basta quell'assist per Milik corretto da Pegolo sulla coscia (o anca) del polacco. Più vivo e meno involuto di quello visto prima della sosta, ora usi la pausa contro la Lazio per rientrare pienamente in forma tecnica e fisica. Con Ounas si trova bene e su quella fascia (si) può tornare a fare la differenza.
    Loré, imita tuo fratello Roberto e segna a San Siro, mi raccomando. Tutte e due le volte.

    Mililk 7,5: quanto è vero che quando gira bene, gira alla grande. Sempre più bomber, ora segna anche con parti del corpo poco nobili. Si regala anche l'assist intelligente e preciso per Ruiz, difficile tenere fuori uno con una media gol come la sua. Soprattutto adesso che sta maturando tatticamente e si concede rientri e aperture alla Higuain. Ti dimentichi spesso quanto sia sfortunato e quanto sia giovane. Con le piccole (o medie), poi, è quasi infallibile, cosa che per un attaccante del Napoli non è una cosa banale.
    Il dio Arek.

    Allan 6: entra più concentrato rispetto alle ultime partite. La voglia che ci mette fa capire che le voci di mercato non lo distraggono, va pure a prendersi falli rischiosi per uno che potrebbe essere in partenza. Bene così.

    Younes sv: altri 10 minuti nelle gambe, prova una serpentina disinnescata all'ultimo da un difensore neroverde, una ripartenza in cui è troppo lezioso, qualche intenzione di giocata che ti fa capire che qualcosa in quei piedi potrebbe stupirci. L'abbraccio con Carletto alla fine fa capire che è sereno e pieno di buona volontà.

    Gaetano 6: gioca 5 minuti e mezzo e tocca tre palloni. Però piace quella corsa in contropiede ad anticipare anche Younes. Avrebbe dovuto lasciare palla al tedesco e allargarsi, ma avrà tempo per scafarsi. In quella corsa c'è però un ragazzo che non ha paura. E noi al suo esordio - con lui sono 25 i giocatori usati dal Napoli in stagione - vogliamo mettere un voto di incoraggiamento.

    Carlo Ancelotti 6,5: a volte ti spiazza. Sperimenta, mischia le carte, si prende rischi. Ma il grande allenatore si vede sul 2-0, all'89', quando fa esordire Gaetano. Parla non solo alla rosa, ma alla società e alle squadre giovanili: sta dicendo a tutti "muovete il culo, perché qui io do una possibilità a tutti". E una grande squadra ha bisogno di queste scosse elettriche. Solo così si vince, con uno sguardo sul futuro. 




     

     

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