Se il logo del Napoli fa schifo un motivo ci sarà
di Nello Del Gatto
Il logo del Napoli fa schifo. Lo sentenzia la pagina sportiva del quotidiano inglese Daily Mail. Il Napoli, in questa speciale classifica di 10 schifezze iconografiche al mondo, è in compagnia del Wolfsburg, dello Zenith di San Pietroburgo, dell'Amburgo, ma anche dello Newell's Old Boys e dei meno blasonati e conosciuti (sulla scena internazionale) Melbourne Victory, New York Red Bulls, Bohemians (australiani), Valenciennes (seconda divisione francese), Pacos de Ferreira (prima divisione portoghese). L'elenco stilato dal secondo quotidiano di Sua Maestà non è una vera classifica, anche perché non ci sono posizioni, ma il Napoli è citato per primo. Il giudizio sul logo degli azzurri da parte del Daily è questo:
"Introdotto la prima volta nel 2006, l'attuale distintivo del Napoli è influenzato dalle acque del Golfo di Napoli, condue tonalità di blu utilizzate nel design semplice, circolare. Il club di Serie A ha rimosso qualsiasi scritta dallostemma a parte una grande lettera N, che ne denota il nome. Anche se è un look moderno, il distintivo del Napoli è un po' troppo minimalista per i nostri gusti. Dov'è l'indicazione dell'anno nel quale si è formato il club? O forseuna breve ma significativo motto italiano?".
Non sono un tecnico grafico né un mago del marketing, ma la spiegazione del Daily deve far riflettere. Innanzitutto perché non arriva da un imbecille qualsiasi. In secondo luogo perché porta in se due dettagli che qualsiasi società italiana (sia essa sportiva o di altro business, perché di questo parliamo) che guarda all'estero deve ricordarsi: gli stranieri ci riconoscono perché abbiamo tradizione e a loro piace il nostro lifestyle. Altrimenti, perché la citazione dell'anno di fondazione e del motto? Il logo del Napoli, in effetti, è alquanto anonimo. Ci riconoscono stile. E nel nostro logo dove sta? Noi rappresentiamo un popolo di artisti, poeti, eppure il logo è spento e anonimo. Se guardate i logo delle altre squadre, tutte hanno un segno distintivo: vuoi il simbolo della città, vuoi la data del club, vuoi il nome. Il logo del Napoli, nulla. Qualche settimana fa ero a Portland, Oregon, costa ovest degli Stati Uniti, per i mondiali di atletica. Uscito dall'albergo, mi imbatto in una vetrofania che sembrava essere il logo del Napoli (vedi foto). Mi avvicino ed invece scopro che è il logo di una fabbrica di birra, la Ninkasi. Oltre a sentirmi a casa, la cosa mi ha incuriosito e fatto pensare a come in effetti ci si poteva confondere, proprio perché noi siamo abbastanza anonimi. Non a caso, il logo della Ninkasi riportava il nome della società e il luogo della fabbrica.
Ho fatto qualche ricerca: al mondo sono diverse le squadre che hanno scelto maglie a righe diversamente colorate, come quelle di coloro che vivono sotto la Mole. Ma sono tutte riconoscibili.
Mi sono anche messo a spulciare tutti i logo contenuti in questo sito (ottimo lavoro, davvero). E non ho trovato neanche un logo che potesse essere avvicinato a quello del Napoli: tutti hanno il nome, oppure la data, oppure il simbolo della città o della squadra. Forse, concettualmente, a quello del Napoli si avvicina quello della U.S. Pianese A.S.D, squadra di Piancastagnaio (Siena) che milita in Serie D girone E: uno scudetto bianconero (scusate i non colori) con la scritta USP. Agli inglesi del Daily Mail, sicuramente piacerebbe il logo della mia seconda squadra del cuore, la Turris. Un logo perfetto: c'è il pallone, c'è l'anno di fondazione, c'è la T del nome e c'è la torre che identifica la città (Torre del Greco) e la traduzione italiana di Turris. Perfetto.
Quattro anni fa, il team di Bleachreport, di proprietà del colosso di informazione Time Warner (proprietario di canali sportivi e squadre che militano in diversi campionati di differenti sport in tutto il mondo), ha stilato una classifica dei 30 migliori logo delle squadre di calcio mondiali. Tra questi, quelli delle italiane Roma e Chievo Verona. In mezzo, c'è anche un logo che può essere avvicinato concettualmente a quello del Napoli: quello dell'olandese Betaald Voetbal De Graafschap. Anche loro azzurri, anche loro con la lettera ("g") nel logo ma con il nome scritto sotto. davvero bello. Caro Dela, vogliamo darla una ventata di internazionalizzazione a questo logo, che non significa metterci Vesuvio, pizza e mandolino, ma renderlo riconoscibile?