Napoli, la classe non è acqua
di Manfredi Freddy Adams
Dopo le partite di Coppa è quasi naturale aspettarsi difficoltà in campionato: la squadra può sembrare spenta, lenta, o addirittura supponente e troppo convinta di sé dopo aver fermato Neymar, Cavani e Mbappè.
Di fronte avevamo il Genoa, mica les étoiles de France?!
E fu così che perdemmo distanze, equilibrio e partita: ci voleva un "bagno" d'umiltà! Arrivato puntuale, come l'acqua santa per il segno della croce, insomma...la classica manna dal cielo! E nel deserto di idee che per quasi un'ora ha caratterizzato la partita del Napoli a Genoa, sponda rossoblù, il condottiero si chiedeva se i suoi guerrieri avessero "sete" di vittoria. E così arrivò giù tanta acqua da riempire ogni pozzo, campo o terreno. Sudare la maglia era diventato pleonastico, "gocce" di autentica classe trasformate in un fiume in piena di volontà e risolutezza.
Un nuovo Napoli, tuffatosi letteralmente nell'ultima mezz'ora di gara con il piglio giusto. I nuovi innesti, Mertens e Fabiàn Ruiz hanno cambiato l'inerzia della gara, e dopo la sospensione della gara per la pioggia battente, hanno dato il via alla rimonta. Riuscita anche grazie alla diga difensiva sistemata ulteriormente con la sostituzione del fabbro con "scarola riccia" Malcuit.
Alla fine tutti soddisfatti: con l'acqua alla gola, grazie allo splendido approccio dei cugini genoani, non ci siamo persi in un bicchiere d'acqua (anche una batteria di pentole, direi) e anzi, siamo riusciti, goccia a goccia, a scavare nelle insicurezze tecniche dell'avversario e a condurre la nostra nave azzurra nel sicuro porto dopo la tempesta!
Una partita da ricordare sia per le condizioni pessime in cui si è giocato, una piscina praticamente, sia per come Ancelotti ed il suo/nostro Napoli abbia dimostrato che la classe non è acqua!