Le pagelle di Napoli-Bologna 3-2
di Boris Sollazzo
Inter-Napoli non meritava pagelle. Quello che è successo ha messo in secondo piano il calcio.
Oggi ricominciamo.
Meret 6: senza infamia ma questa volta pure senza lode. Sui gol non può uscire - sui cross e le punizioni dalla trequarti, come Walter Zenga insegna, è troppo rischioso farlo per un portiere - ma su quella difesa molle forse c’è anche il marchio di un numero 1 che ha ancora troppi pochi minuti alle spalle con la maglia azzurra per aver pieno polso del reparto arretrato. Troppo prudente sui calci d’angolo finali, forse doveva far valere centimetri e talento.
Noli TiMeret.
Malcuit 6,5: perde mezzo voto per quel fallo stupido da cui scaturisce il 2-2. In fase difensiva ha ancora limiti notevoli, lo aiuta il fatto che Hjsay farebbe peggio. Poetico l’assist di esterno per il 2-1 di Milik, fa partire con un altra palla bassa in mezzo anche il primo gol. Il ragazzo si farà. Ma in queste tre settimane Carletto lo metta sotto perché lì dietro deve imparare a fare la cosa giusta. Da denuncia il mancato tiro (e passaggio a Ruiz) a porta vuota nel finale.
MalDestro.
Raul Albiol 4,5: senza Kalidou, perde tanto. I due sono come le gemelle Fontana di De Angelis, Indivisibili. Raul ci mette testa ed esperienza, Koulibaly fisico e talento. Senza il 26, lo spagnolo sente il peso degli anni, subisce le amnesie di Maksimovic, non regge il timone, anzi perde la bussola pure lui. Se su Danilo non fa valere chili e malizia, su Santander (ma anche su un’occasione di Palacio e un'altra di Falcinelli, sempre di testa), sta a guardare fuori posizione.
Succede anche ai migliori.
Maksimovic 4,5: troppe partite a destra sembrano averlo disorientato. Rimane un giocatore da difesa a tre e così il meglio lo dà con i 3 e mezzo dietro. A 4 soffre, nella coppia centrale si perde, è indisciplinato e inspiegabilmente, vista la stazza (lo stesso vale per Albiol), è nullo, anzi dannoso, nel gioco aereo. Per dire, Kevin Malcuit di testa è più efficace. Dopo un ottimo inizio è in fase calante e fa rimpiangere Chiriches. E pure un po’ Tonelli. Non era meglio Luperto, Carletto, visto che Nikola non sembrava in forma da un po’?
Minacciamo di rispedirlo in Russia.
Ghoulam 6: è a corto di fiato, soffre e c’era da aspettarselo. Molto diligente, poco audace. Dalle sue parti lo tengono molto d’occhio e peraltro spesso Palacio riparte da lì e lui è costretto a tornare parecchio, spendendo molto. Con Verdi e Zielinski se la intende. Sembra recuperato fisicamente e non timoroso nei contrasti, ed è la cosa più importante. Con tre settimane di preparazione e una sola partita in Coppa Italia davanti, potrebbe essere lui il nuovo top player del mercato di gennaio.
Uno che si è fatto un Ghoulam grande come una casa.
Callejon 6: José ti fa stringere il cuore. Si impegna, corre, quando esce capisci pure quanto è importante quando difende. Ma lì davanti non ne azzecca una, tira in bocca a Skorupski a porta praticamente vuota, sbaglia sempre scelta, quando si inserisce bene ormai i compagni non gliela passano neanche più. Mancano i suoi gol, ma ora anche la sua pericolosità, quell’entropia che alla fine magari faceva segnare altri. Forse deve rifiatare.
José Maria Calimero.
Allan 5: mi fa male solo scriverlo, questo 5. Ma il guerriero è irriconoscibile, arriva tardi e male sui palloni, non fa più paura agli avversari ma ai suoi tifosi, in marcatura non è più un mastino ma un gattino (su Palacio, sul primo gol, si limita a guardarlo mentre fa una sponda da campionato Allievi). Probabilmente fisicamente ha speso troppo a inizio stagione, ma certo che il post Nazionale è stato un piano inclinato. Sembra non aver la rabbia di prima, come se la maglia verdeoro lo avesse appagato. Così è (quasi) meglio Rog. Ok, ho esagerato, ma rende l’idea.
Ridateci il verdeoro di Napoli.
Zielinski 5: questo campionato lo ha iniziato bene. Poi ha cominciato a sbagliare gol fatti - fino a Milano, quell'esterno basso tirato su Asamoah o era supponente o era troppo prudente - e infine ha passato troppe partite a nascondersi. Non fa male lo scarso rendimento, ma l’indolenza tecnica di un campione che non sembra proprio avere il carattere per essere degno del suo talento. Sta diventando irritante, speriamo che contro la Lazio, come gli succede spesso, torni il Piotr che (poche volte) ci ha fatto innamorare.
Piotr il terribile.
Verdi 6: Simone non è stato fortunato, tra infortuni e compagni di reparto in forma. Sforna due cross niente male, un buon movimento, finisce la benzina presto. L’impressione è che tornerà utile, certo è che se quando è in campo non gli facciamo tirare le punizioni un po’ fessi siamo anche noi.
Ma noi quando lo facciamo il gol dell’ex?
Milik 8: da quando gli dicevano che non aveva le stigmate del bomber, lui le ha mostrate tutte le qualità del centravanti vero. Oggi si produce in un gran gol di rapina (l’avesse presa così male a Milano nel campionato scorso e a Liverpool!), poi fa un gol alla Mandzukic. E ancora una traversa, una girata ancora di testa fuori di niente, un tiro che prende il portiere e forse anche il palo, un contropiede di razza (in cui forse doveva passarla a Callejon, ma voi lo avreste fatto?). Ah, ha anche la media minuti/gol migliore della serie A: un gol ogni 106,9 minuti. Cristiano Ronaldo ne fa uno ogni 117, Piatek uno ogni 123, Quagliarella e Zapata viaggiano attorno ai 140. Ah, lui, di tutti loro, è l’unico che non ha battuto neanche un rigore.
Bomber da Milik e una notte.
Mertens 7: ci mette la ruzzica e la cazzimma sul primo gol, scompare, poi fa ammonire un avversario, si agita e non quaglia. Non è sereno, ha lo sguardo triste, con Milik si trova bene (ricordate Napoli-Benfica la scorsa stagione o Napoli-Empoli quest’anno? I due sono molto compatibili), ma non sembra lui. Poi all’88’, ci mette cuore, tecnica e incoscienza. Forza il tiro, sul palo del portiere. Potente, preciso e infido: Skorupski più che sbagliare, viene indotto all’errore (dopo che con un autentico miracolo aveva parato nel primo un tiro a giro preciso e potente del belga, sotto l'incrocio). Esulta Dries, come un pazzo, urla alla telecamera poi verso gli spalti, infine con quella faccia dolce e pura tira un sospiro di sollievo in diretta. E pure noi.
Mertens Reloaded.
Fabian Ruiz 6,5: intelligente, pulito, coraggioso. Entra e cambia la partita perché anche quando gioca male (come a Milano), si prende parecchie responsabilità, non ha paura del dribbling e dell’apertura non banale, usa corpo, piedi e testa meglio di tutti. Dà a Milik una palla d'oro per il 3-1, la passa a Mertens nell'azione del 3-2. Non fa nulla di sconvolgente, ma fa quasi tutto bene e nel finale sfiora il gol. L’impressione è che abbia margini di miglioramento immensi.
Mario Rui 6: dietro la sua fisicità porta il Bologna a uno strapotere sulle palle aeree, davanti un suo cross innesca l’unica azione da gol tra il 2-1 e il 2-2. Noi lo sottovalutiamo, lui si sopravvaluta. E' un’ottima riserva, e oggi lo dimostra.
Ounas sv - nel contropiede al 93’ di Adam c’è il campionato del Napoli. Bello, piedi buoni, inconcludente. Subisce un fallo da rigore non fischiato (toh, che strano). Ripartenza Bologna fermata da Allan che deve spendere un giallo ed era diffidato (e contro la Lazio non avremo lui, Koulibaly e Lorenzo). Ma ci sono tre delitti in quell’azione: l’11 doveva andare sulla bandierina e aspettare la fine della partita, la squadra dopo il fallo di Allan doveva protestare e chiedere il Var e far finire la partita, Allan non doveva essere ammonito. In un'azione di una dozzina di secondi tutti i pregi, i difetti e le cause esterne dei nostri (pochi) problemi.
Koulibaly 10: Kalidou era con i ragazzi, era sugli spalti, era nelle maschere indossate da migliaia di persone, nelle facce colorate di nero, negli striscioni come “abbiamo un sogno nel cuore, vogliamo un calcio migliore” retto da due bambini. Questa squalifica è una medaglia. E oggi sei stato il migliore in campo, anche se non c’eri.
Ancelotti 6: lì dietro la colpa è anche un po’ sua. Forse ha mischiato un po’ troppo le carte e anche se poche, ci sono alcune (situ)azioni su cui soffriamo troppo e sono quasi tutte simili. Due gol da fermo del Bologna, che segna quante volte nevica a Napoli, sono troppi. Troppi giocatori fuori forma e Zielinski forse ora va accantonato. Ma se in questo periodo di appannamento fisico tecnico, tattico e atletico abbiamo vinto quattro volte con gol nel finale (Genoa, Atalanta, Cagliari, Bologna, il pareggio con la Roma, la parata di Meret con la Spal), non è solo fortuna, ma è anche capacità dell’allenatore di far rimanere in partita i suoi fino alla fine. Questa pausa serve a tutti, ai ragazzi, a noi e pure a Carletto.