O’ Trammammuro di Juventus-Napoli: chi sale e chi scende

E’ la Supercoppa di Rafael e Higuain, di Hamsik e Gargano. Callejon è un fantasma, male anche i subentrati dalla panchina
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    di Domenico Zaccaria

    SU: RAFAEL CABRAL – Ammettiamolo: quando siamo andati ai calci di rigore e abbiamo visto Buffon e Rafael andare insieme verso la porta, ci siamo sentiti spacciati. Ma Rafael li para i rigori? Ci siamo chiesti tutti. Boh, e chi l’ha mai visto dal dischetto? E’ stata la risposta quasi unanime. E invece l’eroe della serata, prima in versione Grobbelaar in Roma-Liverpool (per chi non se lo ricordi, vedere in video in fondo all’articolo) e poi nei panni di Pino “Batman” Taglialatela, è stato proprio lui. Nei precedenti 120 minuti avevamo visto il solito Rafael: fortissimo tra i pali e terribilmente incerto nelle uscite. Ma da ieri gli vogliamo tutti più bene, e forse saremo un po’ più indulgenti con lui. Iniziando, magari, a non nominare più Pepe Reina.

    SU: GONZALO HIGUAIN – Ha segnato al Bilbao, alla Roma, alla Fiorentina e alla Juventus. Nelle altre partite ha (quasi) sempre faticato. Sarà un caso? Ieri ha dimostrato in campo e davanti alle telecamere di avere gli attributi: miracoli finali di Rafael a parte, questa Supercoppa è soprattutto sua. Ora però vogliamo vedere un Gonzalo così ispirato anche contro l’Empoli in campionato e il Trabzonspor in Europa League: va bene l’esplosione di Zapata, ma il Napoli non può fare a meno di lui

    SU: MAREK HAMSIK – Il miglior Hamsik della stagione nella partita più delicata, alla faccia di chi sostiene che nelle occasioni importanti Marek si eclissa. Il cambio di Benitez è sembrata una punizione eccessiva e inutile, anche perché chi è entrato al suo posto non ha giocato nemmeno lontanamente al suo livello.

    SU: WALTER GARGANO – E’ l’anima di questa squadra. I limiti tecnici ci sono, ma li conosciamo da tanti anni. Però c’è anche tanto cuore, tanta tigna, tanta voglia di non mollare mai: caratteristiche imprescindibili in questo Napoli spesso troppo molle e troppo poco cattivo. E come se non bastasse, tira un rigore niente male.

    SU: RAFA BENITEZ – Di riffa o di raffa, ha portato a casa un’altra coppa. E visto che a Napoli non si vince spesso, ricordiamoci che con Rafa siamo a due trofei in pochi mesi.

    GIU’: JOSE’ MARIA CALLEJON – Sbaglia talmente tanto che, a un certo punto, sembra invitare Benitez a cambiarlo. E invece Rafa lo tiene in campo fino alla fine e, non contento, lo manda pure sul dischetto. Ovviamente sbaglia anche quello. Cercasi Callejon disperatamente: anche perché Gabbiadini è in arrivo…

    GIU’: DAVID LOPEZ – La frittata sul primo gol di Tevez nasce da un suo retropassaggio incomprensibile. Poi Albiol e Koulibaly ci mettono del loro, ma quell’assist di testa all’avversario macchia in maniera indelebile la gara dello spagnolo, da lì in poi persino discreta.

    GIU’: I SUBENTRATI – In una gara così lunga e dispendiosa non vedi l’ora che entrino forze fresche in campo. Poi Rafa fa i tanto agognati cambi e il risultato è a dir poco deludente. Mertens è l’ombra del giocatore dell’anno scorso, si fa notare solo per un’ammonizione e sbaglia il rigore; Jorginho, che a Verona era infallibile dagli undici metri, idem; Inler, almeno, fa il suo dal dischetto. Ma solo quello.

     

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