Ultras, polizia e Stato, le tristi similitudini tra Italia e Spagna

Le vicende di ieri di Madrid ricordano tristemente quelle di maggio a Roma
  • Di Antonio Moschella

    Chi pensa che il mondo calcistico italiano e quello spagnolo siano distanti ieri si è dovuto ricredere. Non solo per i tafferugli provocati dagli ultras nei dintorni del Vicente Calderón, a pochi passi dal fiume Manzanarre, ma anche per l’inettitudine dimostrata da polizia e Stato spagnoli. Secondo le forze dell’ordine, infatti, la partita di ieri era considerata a basso rischio. Pare invece che i gruppi di ultras radicali di Atletico Madrid e Deportivo La Coruña si siano dati addirittura appuntamento via Whatsapp, che è una sorta di CIA delle comunicazioni ma stavolta non è servito a nulla.

    Ecco quindi che Francisco Javier Romero Taboada, detto‘Jimmy’, perde la vita, dopo tante botte e un periodo non breve passato nelle acque del fiume dal quale è stato estratto in stato di ipotermia e con un arresto cardiaco in corso. Un intero vicinato svegliato dai tafferugli gratuiti di due gruppi estremisti. Non conta il lato politico o le idee che si ‘difendono’. Il problema è alla radice, come in Italia. Per stessa ammissione di Carlo Ancelotti si tratta di un problema culturale. Alla base, quindi, vi è quella rabbia gratuita attraverso la quale dei gruppi di presunti tifosi sfogano le loro vessazioni attaccandosi tra di loro.

    Qualcosa che facilmente riporta la mente al 3 maggio scorso, quando Ciro Esposito fu ferito mortalmente a Roma da Daniele De Santis. Ieri a Madrid non giocavano Betis contro Siviglia, le squadre la cui rivalità risulta essere la più forte in tutta la Spagna. Eppure si è scatenato l’inferno. Un inferno che la polizia e lo Stato non avevano previsto potesse divampare. È questa la similitudine tra Italia e Spagna: un sistema politico poco attento alle necessità impellenti dei cittadini e delle forze dell’ordine pronte e reprimere facilmente chi protesta in maniera pacifica e meno severi con chi sparge sangue secondo dei valori inquinati.

    Italia e Spagna sono vicinissime, purtroppo. Roma e Madrid sono stati teatri di guerriglia. Il capro espiatorio, però, nel paese iberico non è stato trovato. Questa è forse l’unica differenza. Per il resto il panorama è lo stesso. E non stiamo parlando di calcio.

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