Napoli-Lazio, i 4 indizi di una stagione maledetta
di Domenico Zaccaria
Lo diciamo da mesi: il Napoli gioca male, gli interpreti (escluso l’attacco) sono quelli che sono, l’integralismo tattico di Benitez sta creando problemi alla squadra. Però non saremmo onesti se non rilevassimo che il Napoli di quest’anno è anche incredibilmente sfortunato: tra pali, gol clamorosi sbagliati, miracoli dei portieri avversari e decisioni arbitrali controverse, gli azzurri si ritrovano spesso a pareggiare o addirittura a perdere partite che, in stagioni normali come quella scorsa, avrebbero tranquillamente vinto. E la gara di ieri con la Lazio rappresenta in un certo senso lo specchio di questi ultimi mesi: un palo, due salvataggi sulla linea, due gol a porta spalancata sbagliati, un gol in fuorigioco subito. Risultato: 0-1 e tutti a casa.
- PRIMO TIRO SUBITO E PRIMO GOL – E’ vero, il Napoli spesso sbaglia gli approcci alle partite, soprattutto contro le piccole; ma è altrettanto vero che, con una puntualità imbarazzante, prende sempre gol alla prima occasione degli avversari. Nelle ultime giornate è successo contro Palermo, Torino, Verona, Atalanta e Roma in campionato e contro la Dinamo Mosca in Europa. Ieri, dopo la parata di Andujar sul colpo di testa di Lulic abbiamo tutti creduto nel miracolo: non abbiamo preso gol al primo tiro in porta subito! Infatti lo abbiamo preso al secondo.
- PALI, TRAVERSE, SALVATAGGI SULLA LINEA – E’ vero, il Napoli spesso pecca di cattiveria sotto porta: è l’unica squadra in Italia a creare 8-10 palle gol a partita eppure spesso non riesce a segnare. Ma la componente sfortuna sta diventando un fattore: pali di Gabbiadini a Torino e a Verona; palo di De Guzman e due salvataggi sulla linea contro l’Atalanta; ieri ancora un palo di Gabbiadini e due salvataggi sulla linea di Basta e Lulic. A volte nel calcio la vittoria e la sconfitta sono distanti solo pochi centimetri…
- LE DECISIONI ARBITRALI – E’ vero, spesso il Napoli si fa male da solo e la sfortuna se la va a cercare; e una stagione calcistica non si costruisce con i “se l’arbitro…”. Però il gol di Lulic di ieri nasce da un fuorigioco di Klose di un metro e mezzo, e questo è un fatto: i faziosi telecronisti Rai possono dire quanto vogliono che sono trascorsi 40 secondi fino al gol, ma sta di fatto che se fosse stato fischiato il fuorigioco la Lazio non avrebbe segnato e non avrebbe passato il turno. Contro la Roma, De Rossi andava espulso dopo 15 minuti: il Napoli in superiorità numerica non avrebbe perso? Questo lo sa Dio, sta di fatto che De Rossi è rimasto in campo fino al 90esimo. Contro l’Atalanta, il gol di Pinilla era clamorosamente irregolare. E così via…
- I PORTIERI AVVERSARI, QUESTI FENOMENI – E’ vero, se non segni è sempre colpa tua. Ma alzi la mano chi, prima della partita di ieri, non era contento del fatto che a difendere la porta della Lazio ci fosse Berisha e non Marchetti. Sappiamo tutti com’è andata…Forse ci eravamo già dimenticati del buon Morgan De Sanctis, disastroso per buona parte della stagione e miracoloso sabato scorso. E che dire di Sportiello? Quello del rigore parato a Higuain a Bergamo e dei miracoli in serie al San Paolo: andatevi a rivedere la galleria delle sue papere stagionali. E di Bardi? Quello dei 33 tiri (rigore compreso) subiti al San Paolo senza prendere gol, scivolato poche giornate dopo in panchina nel suo Chievo. E la lista potrebbe continuare…