Tequila Sarri e limone

Festeggiamo il nuovo tecnico, fiduciosi che potrà far bene. Cin cin!
  • di Alessio Capone

    Tequila Sarri e limone. 
    Questa sera festeggerò così.
     
    Non capisco tutta questa diffidenza, questo malcontento a priori. È una scelta forte, di rottura. Come fu quella di Benitez per il dopo Mazzarri. Una rottura con la precedente gestione. Quella di Benitez certamente più spendibile a livello di media e ancora più acuita, dal momento che venne stravolto un impianto di gioco che avevamo adottato per anni. Sarri gioca con la difesa a quattro, invece, dunque è una scelta di rottura con un impatto minore dal punto di vista del gioco, ma per qualcuno più difficile da digerire rispetto alla precedente. Certo, Emery e quel tentativo di continuità caduto nel vuoto. Era l'unica reale opportunità di rimanere sul sentiero tracciato nei due anni di gestione iberica. Una volta sfumata, sorprendere era l'unica soluzione rimasta. Osare. Non sedersi. Scommettere. Non sappiamo che sarà. Che ne sappiamo? Abbracciai il rafaelismo in maniera convinta da Napoli Bologna, quando vidi una squadra già in grado di imporre il proprio gioco, già consapevole e dedita alla causa. Lasciamogli almeno la possibilità di giocare la prima partita, almeno una. La squadra in campo conta più di tutto. La convinzione degli uomini in un progetto, una filosofia di gioco. 
    Il campo fa la differenza. 
     
    La sensazione di essersi liberati di un filosofo, in favore di un uomo più pragmatico, è una sensazione fallace. Alcune delle dichiarazioni del nuovo mister, circolate in questi giorni d'attesa per certi versi surreale, sono dichiarazioni di filosofia pura, suggestioni, pensieri che fanno volare la mente nei meandri più nascosti: l'Empoli che è passato al trequartista e la convinzione del tecnico azzurro della bontà della nuova scelta trovata negli occhi dei giocatori: "più vispi". Gli attaccanti che "devono essere lasciati liberi di giocare come bambini". Dichiarazioni che portano a fantasticare e trascendono dal calcio. Filosofia applicata allo sport. 
     
    Questo però è un gioco fatto soprattutto di erba, tacchetti, svirgolate e novanta minuti. Tutto in quei novanta minuti. Soprattutto nel campionato italiano contano solo quei novanta minuti. Non gli occhi vispi, non la tuta o una cravatta. Solo quei novanta minuti. Concediamoci il beneficio del dubbio e concediamo a Sarri i primi novanta minuti, almeno.
     
    Per il momento possiamo, dobbiamo solo bere alla sua salute e augurargli il meglio.
     
    Tequila Sarri e limone.
    Cin cin.

     

     

    Condividi questo post