Pappò, facci 'o regalo
La clausola c’è, la clausola non c’è. Quando si tratta di Napoli e di Aurelio De Laurentiis la clausola c’è sempre e non esistono alternative, vie di uscita, contropartite. Higuaín rimarrà un giocatore del Napoli, “per ora” come ha dichiarato l’ad della Juventus Marotta. “Non si può trattare e quindi basta, non esiste trattativa” ha anticipato quasi sconsolato ai micorfoni. Insomma, sembra non voler mollare il colpo la Juventus. E su Sky, manco a dirlo, confermano possibilità di rilancio a seguito di eventuali cessioni: fare cassa per pagare la clausola, come si dice in gergo. Ma ad oggi non c’è trattativa e d’altronde lo stesso Lombardo lo aveva detto chiaramente durante la serata con i tifosi a Dimaro. Lombardo, questo sconosciuto, neanche fosse uno dei dirigenti più importanti della società.
L’interrogativo che si pongono in molti è con che spirito si presenterà il Pipita a Dimaro. Ad oggi si è chiuso in un silenzio quasi strategico, dopo la sparata del fratello non ha lasciato alcuna dichiarazione. è rimasto a guardare, è sembrato quasi rimanere in attesa di vedere come si sarebbero messe le cose. Noi tifosi non possiamo che affidarci ai miracoli di Sarri che già lo scorso anno dimostrò di saper toccare le corde giuste con l’argentino come con altri. Non a caso il rientro di Koulibaly è stato tutto tranne che traumatico, ha firmato magliette e le polemiche di inizio mercato (un mese fa) sembrano ormai un lontano ricordo. E allora il Pipa jr. rimarrà a Napoli insieme a Koulibaly, che al contrario del primo si è esposto in prima persona ad inizio mercato e a differenza del compagno di squadra non ha una clausola rescissoria. In entrambi i casi il Presidente è stato inamovibile: c’è un contratto e i contratti si rispettano. Clausola o non clausola la musica non cambia e la risposta ai mal di pancia e ad eventuali offerenti è stata la medesima.
Conservare l’undici iniziale che tanto bene aveva fatto lo scorso anno e migliorare la rosa nei cambi era l’obiettivo iniziale e il comportamento della società davanti ai malumori dei calciatori, alle pressioni dei procuratori (entrambi spiazzanti anche per la stessa società) e alle tempeste mediatiche ha dimostrato di non scomporsi, ha dimostrato nervi saldi e solidità. Oltre a resistere agli assalti per i suoi gioielli, il Napoli sotto traccia ha anche acquistato. Nulla da prima pagina e nemmeno da seconda, insomma quel cacc e sord vibrerà ancora nell’aria, ma gli acquisti del Napoli ad oggi sono funzionali, intelligenti e coerenti con quel che era l’obiettivo: Tonelli e Giaccherini sono già delle certezze. Il primo se non altro perché fortemente voluto da Sarri che lo aveva già allenato ad Empoli e il secondo non ha bisogno di ulteriori presentazioni. E poi c’è la scommessa Santon, una scommessa già vinta per chi scrive perché i valori del venticinquenne proveniente dall’Inter sono indiscutibili anche se assopiti e Sarri saprà tirarli fuori e valorizzarli al massimo toccando quelle corde di cui sopra. È bello anche sbilanciarsi, a volte: Santon sarà una delle sorprese del prossimo campionato italiano.
Sin qui, tra assalti respinti e acquisti, il Napoli ha una rosa indiscutibilmente forte e ben assortita; sin qui, tra assalti respinti e acquisti, il Napoli ha condotto un mercato da sette in pagella. Mancherebbe una ciliegina, un centrocampista di spessore, un titolare che crei quella sana competizione di beniteziana memoria. Pappò facci ‘o regalo.