Napoli, scherzi col fuoco: senza un nuovo difensore perdi tutto

Basterebbe un centrale decente per risolvere metà dei nostri problemi. Ma l’unica trattativa in piedi è per Vermaelen, che Wenger si tiene stretto. De Laurentiis non vuol farsi ricattare. Ma se lasciamo “solo” Albiol buttiamo via la stagione
  • di Errico Novi

    No, non c’è una spiegazione logica. Eppure lo sappiamo tutti: il Napoli in difesa è messo male, quindi serve come il pane un nuovo centrale, che sia all’altezza di Albiol. Ma dal club non arrivano segnali, e siamo ormai a una settimana esatta dalla chiusura del mercato. Al solo pensiero di svegliarci il 1° febbraio con la stessa rosa di difensori, ci viene la labirintite. E ad Albiol un collasso.

    Parliamoci chiaro: un attacco così forte non si vedeva dai tempi di Lui. Un centravanti così e una batteria di mezzepunte come quella che abbiamo è roba stellare (persino Pandev, quando è in forma, è un fenomeno: peccato non sia più in forma da ottobre…) . E questo non fa che alimentare il rammarico, anzi la frèva: ma quando ci ricapita una squadra così? Ma non è chiaro a tutti, De Laurentiis compreso, che basterebbe almeno un difensore degno di questo nome per fare un notevole salto di qualità? Le notizie che arrivano sono le seguenti. Il Napoli in effetti sarebbe consapevole del problema, lo è innanzitutto Rafa Benitez che già a fine agosto fece di tutto perché gli prendessero Skrtel. Il presidente conosce benissimo la richiesta del proprio allenatore. E dunque? È stato conferito a Bigon il mandato di trattare Thomas Vermaelen, 28enne centrale difensivo dell’Arsenal e della nazionale belga. Ma le fonti riferiscono che il tentativo del diesse è portato avanti con «rassegnata disperazione». In pratica si è capito che Arsène Wenger non intende mollare Vermaelen. Nonostante l’abbia fatto giocare poco quest’anno (una sola volta in Champions, a Dortmund, tanto per dire). Da bravo manager british style, ha detto all’agente che crede molto nel difensore mancino e che è pronto a rinnovargli il contratto, in scadenza 2015. Se ancora esiste una flebile speranza è legata a un’eventuale impuntatura dello stesso agente e del suo assistito. Dopodiché bisognerebbe fare i conti con i milioni di euro: 3,6 quelli che Vermaelen percepisce a Londra, 15 quelli indicati dai Gunners come quotazione del giocatore.

    Ecco, così è messa l’unica trattativa davvero in piedi. Ma com’è possibile? Di Vermaelen si sapeva praticamente già tutto a inizio dicembre. Il pressing di Bigon sull’Arsenal è iniziato per tempo. Perciò andrebbe chiarita una cosa: perché nel frattempo non si è cercata un’alternativa vera? Possibile che in due mesi il club non si sia preoccupato di procurarsi la soluzione di riserva? Sì, certo: Rafa non vuole innesti che siano utili solo a fare scena. Ogni acquisto dev’essere mirato e di qualità (e infatti i giocatori presi finora dal Napoli rispondono tutti a tali requisiti, tranne Zapata che è l’unico sul quale  Rafa non ha messo bocca). Ma allora dobbiamo anche credere che il nostro allenatore abbia messo in conto di restare con questa difesa qui, Uvini (Santos subito) compreso. Ed è a questo punto del ragionamento che comincia a salirci la pressione. Perché scusate, ma davvero si può credere di continuare a spremere Albiol come si è fatto finora? No, impossibile, tanto più che abbiamo pure l’Europa leauge e la Coppa Italia. E quindi? Che si fa, vedremo Fernandez e Britos spesso in coppia? E nemmeno: Benitez è un grande allenatore, non il Dottor Frankestein. Cannavaro, certo: la soluzione sarebbe lui. Sulla carta. Perché non veniteci a dire che le seratacce col Sassuolo e con la Roma sono bastate a convincervi della superiorità del Flaco e di Britos rispetto al Capitano. Di sicuro con un Cannavaro rinfrancato si ballerebbe di meno.

    Ma questa è una strada impercorribile, per Rafa. Perché se scoprissimo che bastava restituire fiducia a Paolo per evitarci le tribolazioni vissute fin qui, l’allenatore dovrebbe spiegare perché non ha provveduto prima. Ed evidentemente non può spiegarcelo. Allora non c’è altra logica: il Napoli semplicemente ha scelto la vita spericolata. Deve averla scelta dopo essersi accorto che sbandierare il tesoretto come la cartella della tombola a Natale è un errore da dissennati. Istruito in proposito anche dal volgare ricatto di Aulas per Gonalons, De Laurentiis pare aver dato ordine di comprare solo a cifre calmierate. Una specie di strano poker con il mondo. In cui forse il Napoli ha deciso di scommettere che l’ultimo giorno di mercato il telefono bollirà di offerte last minute. Un azzardo. Che se si rivelasse infruttuoso, ci lascerebbe tutti con la frèva addosso.

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