Mazzarri e Cavani: vedi Napoli e vai fuori (di testa)

L’allenatore non riesce a dare un’identità alla sua Inter, l’attaccante è oscurato da e Ibrahimovic minaccia di lasciare il Psg: gli è convenuto andare a cercare fortuna altrove?
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    di Domenico Zaccaria

    “Che vergogna perdere i punti così”. “Non so se resto, ero arrivato con un’altra idea del mio ruolo in squadra”. Il primo è Walter Mazzarri, pizzicato dalle telecamere dopo il clamoroso 2-2 del Livorno, ennesima occasione sprecata dalla sua Inter per mettere al sicuro almeno la qualificazione all’Europa League. Il secondo è Edinson Cavani, che in un’intervista all’Equipe ha deciso di uscire allo scoperto per palesare la sua insoddisfazione nei confronti del Paris Saint-Germain e strizzare già l’occhio alla Premier League. Mazzarri e Cavani, due pezzi di storia del Napoli recente; due che la scorsa estate preferirono dire addio a una piazza che li aveva amati profondamente per rilanciarsi (?) in una grande in crisi e senza coppe (l’allenatore) e nella migliore squadra di un campionato meno competitivo di quello italiano (l’attaccante). E così “saluti Napoli e poi soffri”, o meglio ancora “vedi Napoli e vai fuori” (di testa, s’intende) può diventare la moderna evoluzione di “vedi Napoli e poi muori”. Come capita con tutti i grandi amori che ti hanno tradito, sotto sotto i tifosi azzurri gongolano nel constatare che il cammino dei due lontano dal Vesuvio è tutt’altro che agevole. E che forse Mazzarri e Cavani si sono pentiti della scelta fatta, anche se non lo ammetteranno mai pubblicamente. Ma basta e avanza sentirli parlare continuamente di Napoli per capire che in fondo è così. L’allenatore ha detto addio a una squadra di livello, alla Champions League e alla possibilità di continuare a lottare per i primissimi posti in campionato per provare a rilanciare l’Inter, che dal triplete in poi è precipitata in una terribile spirale di mediocrità. Ha preferito la scommessa Thohir alla sicurezza (sia pur con tutti i suoi difetti) De Laurentiis, colpevole di non comprargli giocatori dalle grandi squadre: e infatti si è ritrovato ad allenare Icardi, Belfodil e D’Ambrosio. L’attaccante ha lasciato una città nella quale era l’idolo incontrastato e una squadra che lo aveva trasformato da grande promessa a straordinario cannoniere; una volta scopertosi centravanti da 40 gol a stagione, Cavani soffriva terribilmente il ruolo di attaccante esterno nel quale veniva relegato in nazionale: e infatti ha scelto di andare al Psg dove c’è un certo Ibrahimovic, che è probabilmente il centravanti più forte d’Europa. “Ero arrivato con un'altra idea del mio ruolo in squadra, devo difendere molto. Vedremo se sarò qui il prossimo anno, ne parlerò con la società perché alcune cose devono cambiare”, ha dichiarato Edinson: forse a convincerlo a volare a Parigi erano stati i 10 milioni di ingaggio offerti e non tanto la convinzione di togliere il posto in squadra a Ibra, ma tant’è…Napoli si gode i suoi nuovi idoli, Benitez e Higuain: due che hanno vinto tanto in giro per l’Europa e che hanno sposato il progetto De Laurentiis con convinzione, senza viverlo come un ridimensionamento nelle loro carriere stellari; Mazzarri e Cavani hanno pensato che Napoli ormai gli andasse stretta, ma il passo indietro sembrano averlo fatto loro…  

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