E anche questo calciomercato… “se lo semo levato dalle p…e!!!”
di Francesco Bruno
Finalmente il calciomercato di gennaio è finito. Ora Rafa Benitez e gli azzurri tornano a fare gli straordinari senza distrazioni: tra campionato, Coppa Italia ed Europa League il Napoli scenderanno in campo otto volte in venticinque giorni. Francamente non se ne poteva più di questa fiera mediatica che imperversava sul web, in televisione e sulla carta stampata. Voci che, essendo in gran parte infondate, infastidiscono sempre tifosi e giocatori. Non può essere un caso il fatto che, prima con Mazzarri e poi con Benitez, gli azzurri nel mese di gennaio inanellino sempre prestazioni poco convincenti, che scatenano la delusione e le critiche della tifoseria. Troppi giocatori finiscono sotto esame e sono coinvolti in intricate trattative di mercato, in particolare difensori e centrocampisti. Leggere ogni giorno che la dirigenza sta trattando quel tale calciatore che dovrebbe sostituirti nel ruolo non facilita certo la serenità mentale necessaria per giocare in una piazza esigente quale è quella napoletana.
Il caso più emblematico è quello di Inler. Il Napoli pare sempre alla ricerca di un giocatore che possa rimpiazzarlo nel suo ruolo. Sarà un caso ma il rendimento di Gokhan, dopo un inizio di stagione caratterizzato da prestazioni finalmente ai livelli che è lecito attendersi da lui, è progressivamente calato nelle ultime settimane. L’arrivo di Jorginho, che si sta dimostrando giocatore rapido nella gestione del pallone così come nel lanciare i compagni che riescono a smarcarsi in fase di costruzione del gioco, può aver rasserenato lo svizzero, che è libero di giocare nel modo a lui più congeniale, cioè da incontrista dai piedi educati.
Certo che a gettare benzina sul fuoco dell’ambiente partenopeo, già incandescente per sua natura, ha contribuito abbondantemente il nostro patron. È da quest’estate che Aurelio spara ai quattro venti di avere cifre blu a disposizione. Se si dichiara pubblicamente di poter spendere 50 milioni di euro a gennaio, da un lato si spinge una tifoseria storicamente incline alla facile esaltazione a favoleggiare l’arrivo di campioni che ovviamente, con tutto il carisma di Benitez, non lascerebbero mai il Barcellona o il Real nel bel mezzo di una stagione vincente. Dall’altro si risvegliano gli istinti famelici di società che, per un Gonalons o un Capoue qualsiasi, richiedono decine di milioni di euro. Alla fine, anche se l’estate scorsa sono arrivati un allenatore e dei giocatori che ci sognavamo dai tempi d’oro di Diego, i conti non tornano mai e il tifoso resta sempre con la sensazione che la rosa azzurra sia incompleta.
Comunque, a parlare fino a maggio sarà finalmente soltanto il rettangolo verde. Tocca ora a noi tifosi mostrare maturità e obiettività nel dare fiducia a una squadra e a un allenatore che, dopo l’epocale rivoluzione estiva, sono attualmente terzi in campionato con Coppa Italia ed Europa League ancora da giocare. E poi, stiamo sereni, quest’anno qualcosa vinceremo. La storia del calcio parla chiaro: al suo primo anno in un club, Rafa un trofeo lo mette sempre in bacheca.
A voler rendere l’idea del senso di liberazione che molti di noi percepiscono per la conclusione di questa lunga fiera dei sogni e delle favole, non c’è nulla di più indovinato della scena che troverete postata qui sotto. Si tratta del Covelli del primo, mitico Vacanze di Natale. Esortato dalla moglie a intrattenere familiari e affini con un accorato discorso, il baffuto parvenu se n’esce con una frase indimenticabile: «E anche questo Natale… se lo semo levato dalle palle!». Mutatis mutandis sottoscriviamo in pieno.