Caro Pepe ti scrivo, così ti rimpiango un po'
di Francesco Albanese
A Rafael gli si vuole bene e nessuno dubita dei suoi mezzi tecnici. Ricordate Swansea? Ma Pepe...Reina era un'altra cosa. Il brasiliano è tipo da oratorio, lo spagnolo ha la faccia da centurione. Un leader? Un leader. Quel rigore parato a Balotelli che ci ha permesso di espugnare la San Siro rossonera, dall'epoca in cui il Milan ancora rimpiangeva Gianni Rivera, non lo scorderemo mai e così tante altre parate prodigiose. Per carità, scolpite nella memoria resteranno anche le immagini di Zaza che, complice Cannavaro, fulmina lo spagnolo sul primo palo al pari dello sciagurato tocco che, ad Udine, spalanca la via del gol ai friulani. Ma questo faceva parte del pacchetto. Questo era Pepe prendere o lasciare, anzi considerando le ultime apparizioni a Liverpool c'era chi temeva molti più errori e invece...E invece sin dalle prime partite Reina è stato capace d'imporsi con la sua classe ed il suo carisma. Quello in azzurro pareva un matrimonio destinato a durare nel tempo. Pur conoscendo la precarietà del legame contrattuale tra il portiere ed il Napoli facevamo finta che in realtà la storia sarebbe durata in eterno. Come due amanti alla stazione, ci sussuravamo parole di miele all'orecchio, senza far caso all'altoparlante che continuava ad annunciare l'imminente partenza del treno per Liverpool. Il mite autunno partenopeo, prontamente immortalato dai molteplici selfie di casa Reina, c'induceva a pensieri rassicuranti. Figuriamoci poi quello che abbiamo potuto pensare quando con i suoi tweet Pepe stuzzicava i rivali giallorossi per qualche rigore benevolo concesso. Insomma “Pepe uno di noi” era diventato un mantra tra i tifosi azzurri che per di più confidavano in Benitez per trattenere il numero uno. Poi in un pomeriggio freddo di gennaio la notizia a sorpresa: il Napoli ha preso Andujar. D'un tratto le certezze si sono sgretolate e lo sgomento si è fatto largo: a fine anno avremmo perso Pepe pensammo tutti. Ma siccome siamo degli inguaribili romantici, ci siamo voluti far ingannare dalla primavera e dalle sue dolci promesse. A nulla è valsa la coppa Italia, a nulla sono serviti i tweet di Mertens che invitavano Pepe a restare. Nel nostro piccolo c'eravamo illusi solo pochi giorni fa, quando Reina aveva messo tra i “preferiti” un tweet di Extranapoli in cui facevamo notare che la sua foto profilo lo ritraeva ancora con la coppa Italia tra le braccia. Tutto vano. Le sirene bavaresi hanno suonato più forte di quelle partenopee. Il catalano Guardiola ha avuto la meglio sul madrileno Benitez (pur essendo Pepe di Madrid benché cresciuto nel Barça). E allora suerte Pepe, è stato bello finché è durato. Magari ci rivedremo all'Allianz Arena. Quel giorno potrai scambiare la maglia con Rafael. L'unica differenza è che la sua sarà zuppa di sudore, la tua probabilmente asciutta e pulita.