Macchina fotografica, felpa del Napoli e tanta fiducia
di Manfredi "Freddy" Adams
Macchina fotografica, felpa del Napoli e tanta fiducia. Questo il bagaglio essenziale del tifoso che raggiunge la sua squadra del cuore in ritiro precampionato. C'è chi sceglie la soluzione vacanza e vi rimane una settimana, c'è chi opta per un fine settimana lungo per evitare il bollino rosso delle autostrade e chi invece sale in Trentino per uno o due giorni, dipende dalla vicinanza del posto di residenza. Ho incontrato tantissimi tifosi. Da Vicenza, Parma, Modena, Rimini, da città lombarde, tantissimi da Napoli. Ho visto un sacco di bandiere del Napoli, nessuna tricolorata, una della Spagna, della Slovacchia e dell'Argentina e, tra tutte, quella più bella, quella che ci identifica come popolo da 900 anni con Napoli Capitale: la bandiera delle Due Sicilie, testimonianza di una storia non provinciale, ma europea, mediterranea e ultraoceanica. Un po' come le intenzioni di questo Napoli che vuol crescere sempre di più. Per questo, senza esitazione e complice mio figlio Gianluca, in un attimo abbiamo deciso di far sentire il nostro abbraccio alla squadra che amiamo, nonostante siamo nei primi giorni di ritiro e senza mezza squadra che sta ancora smaltendo i postumi del Mundial brasileiro. In scooter da Livorno, quasi 500 km in sei ore perché se gli argentini ne fanno 11 di ore in vespa per una Finale, lo fanno pure i tifosi del Napoli per un ritiro precampionato, con le debite proporzioni di importanza. Gli austro-ungarici del posto ci hanno accolti benissimo. L'Aurora a due km da Dimaro ha ritemprato soprattutto il corpo, provato dal viaggio e rimesso in sesto per l'altrettanto dura giornata del ritorno (ci ha svegliati un gallo, giuro) mentre i piatti locali e della buona birra bavarese hanno ritemprato lo spirito. Al cuore di noi tifosi ci ha pensato il Napoli con i suoi allenamenti sereni quanto impegnativi e la grande disponibilità di Capitan Hamsik che, alla fine dell'allenamento, si è fermato due ore con tutti i tifosi a firmare autografi e magliette, regalando pure milioni di fotografie con il suo smagliante sorriso equino. Dai primissimi gironi di ritiro del Napoli emergono queste cose: Koulibaly è forte, Michu piace alle femmine, Hamsik ci ama troppo, calciatori in esubero ce ne sono, e quanti... Mesto ha voglia di riscatto (bisogna capirlo, quando ha constatato che Benitez puntava anche su di lui si è infortunato), Rafael non solo cammina e dovrebbe esserne già contento, ma salta, si tuffa, scapriola e le para quasi tutte. I fratelli Insigne corrono, sudano e fanno i tocchetti mentre il povero Radošević nessuno lo...insomma, non riceve nemmeno un coro. Britos e Rosati sembrano due condannati, Callejon il solito piè veloce, mentre il panteròn (Duvan Zapata) mi sa che salta un po' troppo (dalla gioia, perché contrariamente al solito, nei ritiri di Benitez non si fatica troppo con stancanti ripetute e potenziamento). Per tutto il resto c'è il popolo azzurro, prontissimo a coccolare i propri beniamini (tranne Radošević, ma quasi quasi chiedo in giro se lo sanno riconoscere...), a riempire il paese e i dintorni con un fare discreto che ci appartiene quando siamo in pochi, ma qui anche se solo all'inizio siamo in 4 mila. Ah, un saluto a tutti i lettori da Marika Fruscio: vi abbraccia tutti, ma la foto ed il bacio l'ho beccato io! Due giorni... Troppo pochi per tastare il vero polso della situazione ma abbastanza per confermare l'amore di un popolo verso i propri colori. Un viaggio di ritorno con il cuore colmo di felicità per aver potuto abbracciare e baciare la Coppa Italia con l'unico contrattempo della pioggia beccata a Firenze ma si sa, là ancora stanno piangendo per la finale persa un mese e mezzo fa.