Porto-Napoli vista da vicino
di Gonçalo Marques
E finalmente torno ad avere la possibilità di andare a vedere il mio Napoli. Precisamente allo stesso posto dove l’ho visto l’ultima volta: allo estádio do Dragão, contro il Porto, ma questa volta in una partita amichevole. Per me cambia poco, tanto ero ansioso lo stesso e felice per poterli vedere. Bellìssima festa, quella di presentazione del Porto. Cinquantamila persone presenti, un ambiente caldissimo, tanti cori di sostegno ovviamente verso i ‘Dragões’. Niente da fare, mi toccava ancora una volta andare in mezzo ai loro tifosi a sostenere il Napoli. Mia madre era impaurita e prima della partita mi ha chiamato: “Ma tu sei pazzo, almeno vedi di stare zitto se segnano un gol”. Gli dico di sì, almeno per tranquilizzarla un pò, perchè ai suoi occhi avrò sempre 5 anni, più o meno.
Beh, parliamo un pò della partita. Ho visto un gran bel Napoli. Naturalmente non mi aspettavo di dominare la partita, cioè, in pochi lo fanno in questo stadio, ma ho visto un Napoli corto, stretto, organizzato, aggressivo e cercando di ripartire con pochi tocchi, giocando il più semplice possibile. Però se a Nizza abbiamo visto una grande partita dei nostri attaccanti e una meno felice della nostra difesa, questa volta è stato proprio il contrario. In attacco, soprattutto nel primo tempo non abbiamo praticamente creato nulla: si capiva bene che ci mancava un riferimento lì davanti. Aspetto il ritorno del mio omonimo, Gonzalone Higuaín. Nel secondo tempo, un Napoli diverso, ma che è riuscito a mantenere la stessa organizzazione e agressività nella propria metà campo. Io non so voi, ma la maggior parte del tempo mi sono concentrato su Allan. Mamma mia che signor calciatore. Un motorino la cui benzina non finisce mai. Nè Brahimi nè nessuno, da quella parte in pochi sono riusciti a passare per il brasiliano. Ha energia da vendere, un fiato che non finisce mai. Si, sono davvero impressionato. Anche Valdifiori mi ha fatto emozionare. Era da tempo che non vedevo un calciatore reggere così bene la mediana, giocando semplice e provando sempre la verticalizzazione sbagliando pochissimo. Bravo Mirko, ti voglio bene. Stavo parlando del secondo tempo, scusate. Entra Callejón e subito si vede un Napoli molto in pressing, capace di mettere in difficoltà Maicon, Indi e anche il portiere Helton. Abbiamo messo un Porto, che ha almeno 2 settimane in più di preparazione, in difficoltà nel Dragão. E il Dragão ha già visto il Porto vincere pure trofei europei. Sono orgoglioso, davvero. L’unica cosa che però mi ha lasciato un po' impaurito è il fatto che giocando così corti e stretti, se giochiamo contro squadre con terzini molto offensivi, potremo andare in difficoltà. Ma mi fido di Sarri. Io mi fido sempre nel mio allenatore. E sono fiducioso per questa stagione. Alla fine, forse un pareggio con gol sarebbe stato il risultato più giusto, ma va bene così.
Ne approffito per raccontare anche un piccolo episodio: vicino al minuto 70’, buona giocata dell’attacco del Napoli, Maggio s’inserisce alla grande, entra in area e calcia forte. Io ero precisamente sul lato oposto dell' azione ma praticamente parallelo ai pali della porta, e quindi mi sono alzato urlando “GO…” ma niente, palla fuori. Ciao Christian, ti saluta mia mamma e ti ringrazia perchè se avessi segnato io avrei combinato un guaio incredibile, perchè in quel momento ho sentito di avere gli occhi di mezzo stadio su di me. O forse era solo un’impressione, non lo so.
Che dire, è stata una giornata speciale, perchè purtroppo il Napoli non lo posso vedere ogni week-end dal vivo. È stato incredibile e emozionante poter vedere i ragazzi giocare. Spero presto di poter vederli di nuovo, magari in Europa League. Io comunque cercherò di esserci, pure in mezzo ai tifosi avversari, non me ne frega niente, sono pazzo del Napoli. Sono anche fiducioso della squadra. Diamo tempo a Sarri, diamo tempo ai ragazzi, per lavorare e acquisire i nuovi metodi. Questo Napoli farà parlare tante persone. Altro che ridimensionamento. Un saluto ragazzi, e #ForzaNapoliSempre!