Paura a Kiev per i tifosi napoletani
di Francesco Albanese
Allo stadio Olimpiyskiy di Kiev il modesto Matic ha appena fischiato la fine della partita decretando l'amaro verdetto: Dnipro in finale di Europa League e Napoli a casa. L'euforia ucraina porta migliaia di tifosi ad invadere il campo. La gioiosa scorribanda permette a volti più truci (c'era pure chi sventolava una bandiera con tanto di croce celtica) di dirigersi con fare minaccioso sotto il settore che ospita i trecento tifosi azzurri. Le fragili barriere non sembra che possano contenere gli assatanati ucraini che vengono respinti solo garzie al sangue freddo del servizio d'ordine che si rivela impeccabile nel tutelare i napoletani presenti. Tra questi immancanbile Maurizio Criscitelli, presidente del Napoli Club Bologna.
Avete avuto paura?
Quando sono arrivati sotto il settore, ho pensato che riuscissero a sfondare.
Vi hanno protetto a sufficienza?
Da questo punto di vista nulla da dire, ci hanno protetto alla perfezione.
Durante la gara l'atmosfera era tesa?
Per niente. Non abbiamo avuto alcun presagio di quello che poi sarebbe avvenuto alla fine, quando invece la tensione è stata fortissima.
A che ora siete usciti dallo stadio?
Circa un'ora dopo la fine della gara, fortunatamente non ci sono stati feriti né danni. Non c'è stato alcun contatto. Non so se fosse loro intenzione venirci a prendere. Erano circa 15000, nopi appena 300...
In città l'accoglienza è stata buona?
La mattina abbiamo passeggiato tranquillamente per le vie del centro, allo stadio siamo andati insieme ai tifosi ucraini.
Quello che è accaduto a Kiev ti ricorda qualche esperienza del passato?
No, mai visto nulla di simile.
Più in generale va detto che hanno fatto un tifo assordante...
Mi raccontava un ragazzo della curva storica che lo stesso clima l'ha respirato solo a Salonicco.