La vergogna di Piazza Pulita (e di Porta a Porta)
di Domenico Zaccaria
Ieri sera alle 21 mi sono sintonizzato su La7: la puntata di Piazza Pulita condotta dal bravo Corrado Formigli avrebbe parlato dei fatti di Fiorentina-Napoli. Magari è una buona occasione per assistere a una narrazione dei fatti completa ed equilibrata, mi sono detto. Ho retto fino alle 22. Alla mia compagna, che assisteva allo “spettacolo” più allibita di me, a un certo punto ho promesso: “Aspetto che parlino della sparatoria che ha generato il tutto e poi cambio, ma voglio vedere quando hanno il buon gusto di affrontare l’argomento”. Bene, è passata un’ora, che in televisione è un’eternità; e a nominare il povero Ciro Esposito, colpito da un colpo di arma da fuoco esploso, secondo le ipotesi investigative, da Daniele De Santis alias “Gastone”, non è stato nessuno degli ospiti presenti in studio, bensì alcuni tifosi intervistati a Napoli nel corso di un servizio andato in onda. Una vergogna, insomma. Il paradosso di tutta questa vicenda, o almeno di come i principali “mezzi di informazione” nazionali (le virgolette non sono casuali) la stanno raccontando, è che “Gastone”, la pistola (sua o di chi era con lui), un episodio di una gravità inaudita che non si era mai verificato in uno stadio italiano, sono stati già rimossi, come ha scritto su questo sito Errico Novi. Ieri, nell’ora di Piazza Pulita che ho sostenuto prima di cambiare canale disgustato, si è parlato, nell’ordine:
- Di Genny ‘a carogna e soprattutto della sua maglietta, speculando sul dolore della vedova e della figlia dell’agente Raciti, presenti in studio, come se tutto il caos di sabato sera fosse scaturito dalla scritta “Speziale libero” esibita dall’ultras del Napoli.
- Della presunta trattativa tra lo Stato e Genny, diventato improvvisamente ambasciatore di un intero popolo, salvo poi ammettere (ma così, giusto alla fine) che il Prefetto di Roma ha negato l’esistenza di qualsiasi trattativa perché la partita si sarebbe giocata in ogni caso.
- Del comportamento di Renzi, presente in tribuna, dal quale gli ospiti della trasmissione si aspettavano una presa di posizione forte, magari in diretta nazionale.
“E le condizioni di Ciro Esposito?” “E chi è costui?” “Quello che hanno quasi ammazzato fuori dall’Olimpico”. “Perché c’è stata una sparatoria? Dai, non scherziamo!” Ecco, questo è il dialogo tra me e Formigli che mi sono immaginato mentre prendevo sonno. Ovviamente alle 22, dopo aver sentito nominare il tifoso del Napoli (non nello studio di La7, ma forse pretendevo troppo) ho optato per un programma di cucina: dovevo rimettermi a posto lo stomaco.
Ps: Mi dicono che anche Porta a Porta ha seguito lo stesso e identico leitmotiv. Ma dopo Piazza Pulita non ho avuto il coraggio di sottopormi anche alla tortura di Vespa. Non avevo fatto niente di così grave per meritarmi anche questo.