di Dario Bevilacqua
Nella sua ricostruzione ci è sembrato di intravedere alcune inesattezze e qualche pregiudizio verso i napoletani. Ci è sembrato doveroso replicare.
Ecco la nostra risposta. In inglese, e poi, di seguito, in italiano.
Articolo.
Dear Severgnini,
I read your interesting article about Italian hooligans and I believe that a clever journalist, as you are, should have been more precise in describing the recent events occurred in the “world” of Italian football supporters.
As a premise, I have to say I support Napoli and I was at the “Olimpico” Stadium, on the 3th of May. Of course supporting my team and disapproving all the outrageous behaviours demonstrated during that event. Like the most of Napoli supporters standing close to me in the stadium. For these reasons, I have to dissent from some of your statements.
First of all, when you deploy the behaviour of supporters of Inter, who asked the Vesuvio to do its job, then you connect this behaviour – and in some way you justify or understand it – to the episodes occurred in the final. You call it a reply you received to your wondering. Probably you meant that also other “supporters” (the inverted commas are meant) can behave in a very stupid way, but the way you wrote it makes suppose the racist slogan of “nerazzuri” found an explication – a confirmation? A justification? – in the behaviours of Napoli’s supporters.
Secondly, when you talk of the “negotiation” with Gennaro De Tommaso (by the way, the translation of “carogna” is “carrion”, or “stinker”, while “swine” means “pig”), you have to consider that the authorities denied there was a negotiation and you seem a bit superficial in giving for supposed that De Tommaso decided everything. But above all you are simplifying what happened. The representatives of the Institutions did not ask permission to Genny, but they established a dialogue in order to avoid violence. Even if they proved to be weak and useless, they have also been wise and prudent, as many supporters (but a minority: you should also say this) where exasperated and ready to invade the field.
Why were so hungry? Because one of them was almost killed by other “supporters”. This is not normal. And in some way it can produce rage and exasperation.
Third: when you describe the event, without specifying who did what, and after having underlined the slogan of Inter supporters towards Napoli, it appears that everything was made by Napoli supporters. This is at least imprecise: smoke bombs where thrown by supporters of Fiorentina as well, who also booed the national anthem. But above all, when you talked of the worst episode of the match – the one that caused all the others – you forget to mention it was the result of an aggression of Roma supporters against the ones of Napoli.
Regarding this, I admit “colors” are not important: at the end of the day, those who use violence are not supporters at all; they are just dangerous stupid men. But the way you present it makes think it was all fault of Napoli Supporters. While – I witnessed it – the most of them was disapproving and booing the “bad ones”, for instance when they invaded the field and all the times they were behaving in an indecent way.
Maybe you will find my answer a bit arrogant. However, I hope you can appreciate it as a constructive criticism. And I hope the message we send abroad – regarding the little things happening in this little country – can be more honest, more precise and less cruel towards all those ones who continue to resist and to behave correctly despite the rest.
Traduzione
Caro Severgnini,
ho letto il tuo interessante articolo sui tifosi italiani, apparso sul NYT, e credo che, essendo tu un valido giornalista, saresti dovuto essere più preciso nel descrivere alcuni eventi che hanno recentemente caratterizzato il mondo dei tifosi di calcio in Italia.
Come premessa, debbo rivelarti di essere un tifoso del Napoli, uno di quelli presenti allo stadio Olimpico di Roma il 3 maggio di quest'anno. Ovviamente ero lì a tifare la mia squadra, non mancando di disapprovare il comportamento oltraggioso dimostrato da alcuni personaggi in quella occasione. Proprio come ha fatto la maggior parte dei tifosi del Napoli che stava affianco a me nello stadio. Per queste ragioni, mi permetto di dissentire da alcune tue affermazioni.
In primo luogo, quando disapprovi il comportamento dei tifosi dell'Inter, che in precedenza invocavano l'intervento del Vesuvio per i napoletani, tu hai stabilito un collegamento - e in qualche modo una giustificazione, o almeno una spiegazione - con gli episodi accaduti nella finale. Ti chiedi come si fa essere tanto stupidi e poi dici che la risposta l'hai avuta una settimana dopo con quegli episodi. Già immagino una risposta: io intendevo che anche altri "tifosi" (le virgolette sono volute) possono comportarsi in modo molto stupido, ma dal modo in cui lo hai scritto sembra quasi che lo slogan, stupido e razzista, degli interisti, trovi una risposta - una spiegazione? una giustificazione? - nel comportamento di alcuni "tifosi" del Napoli prima e dopo il match contro la Fiorentina.
In secondo luogo, quando parli della trattativa con Gennaro De Tommaso e la racconti al mondo intero devi essere onesto con tutte le parti. Intanto le autorità che erano lì l'hanno smentita. Sono d'accordo che ne siano usciti deboli e inutili, ma la loro versione merita almeno una menzione. E poi, a dirla tutta, io non credo che sia come dici tu, ossia che De Gennaro ha deciso o no di giocare. C'è stato un dialogo - che è sempre cosa intelligente - che è servito a evitare che un brutto episodio (il tentato omicidio di un tifoso del Napoli) scatenasse ulteriori violenze, che sarebbero state peraltro opera solo di una piccola parte della tifoseria.
In terzo luogo, quando descrivi gli episodi di quel 3 maggio, senza specificarne correttamente gli autori, e dopo aver fatto quel collegamento tra i cori degli interisti e il comportamento dei napoletani, sembra che tutte le peggiori nefandezze siano state effettuate dai tifosi partenopei. Questo è almeno impreciso: le bombe carta e i fumogeni sono stati tirati anche dai fiorentini; gli stessi che hanno fischiato l'inno nazionale, proprio coma alcuni tifosi del Napoli. Inoltre pare che anche con loro ci sia stata una trattativa prima della partita. Ma, soprattutto, quello che tu non dici, è che l'episodio più grave della serata - che tu presenti in mezzo alle nefandezze dei tifosi del Napoli e che invece è stato l'evento scatenante di tutte le follie di quel 3 maggio - è l'aggressione armata da parte di "tifosi" della Roma a danno dei napoletani, con tanto di tentato omicidio.
A riguardo sono consapevole che i "colori" non dovrebbero essere menzionati: alla fine della fiera, non si tratta di tifosi ma di stupidi violenti, qualsiasi siano le loro simpatie clacistiche. Però, insisto, il modo in cui lo hai presentato lascia supporre un comportamento unilaterale dei napoletani. E questo non è corretto. Peraltro, posso testimoniare che la maggior parte di questi fischiava e disapprovava tutti i comportamenti indecenti messi in atto dalla minoranza di facinorosi presenti allo stadio.
Spero che la mia risposta non ti sembri arrogante: è solo una precisazione, che credo tu possa cogliere come critica costruttiva. La mia speranza è che il messaggio che portiamo fuori dal nostro piccolo Paese, riguardo a tutte le nostre piccole miserie, sia più onesto, più preciso e meno crudele, almeno nei confronti di coloro che, nonostante tutto, cercano di andare avanti con dignità e onestà.
Cordiali saluti,
Dario Bevilacqua