di Boris Sollazzo

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, prende in mano la situazione e irrompendo in sala stampa, in un monologo di quattro minuti - dopo aver strigliato la squadra negli spogliatoi con una veemenza definita da molti "mai vista" - annuncia che stabilisce, fin da oggi, il ritiro della squadra "anche fino a fine campionato, se queste saranno le prestazioni". Pur riconoscendo ai suoi ragazzi il massimo impegno "nelle ultime due partite", definisce "prestazioni anche di assoluto squallore quelle che abbiamo dovuto vedere nelle ultime sei, sette settimane". Sottolineando come ritenga giuste "le critiche dei tifosi, che fanno bene a lamentarsi", chiede ai calciatori di dimostrare rispetto "per i tifosi, per la città, per una società e un presidente che mai hanno mancato un pagamento e che sempre ha dato stipendi con puntualità, per l'allenatore e per se stessi".

A domanda precisa, uscendo, dichiara che "i giocatori dormiranno a Castel Volturno" fino a nuovo ordine. Finché, quindi, "non ci saranno prestazioni degne di questa maglia, del Napoli".

E ora come reagirà Rafa Benitez, da sempre contrario a queste misure e che di fatto, con questa decisione, viene esautorato della sua autorità e che vede minata la sua autorevolezza di fronte all'intera squadra?

Potrebbero non escludersi clamorose decisioni, tra le quali le dimissioni del mister.