di Antonio Moschella
Era l'estate del 2000 e, durante un soggiorno in Galles per imparare l'inglese, realizzammo un'escursione a Swansea, la città dei cigni. Attorniata da una splendida baia, la piccola agglomerazione godeva di un sole raro in quei lidi, nonostante fosse la bella stagione, e per le sue vie si respirava molta tranquillità. La nostra guida, Peter, ex calciatore a livello regionale, fu travolto dalla nostra passione per il calcio e, ovviamente, per il Napoli che era appena tornato in Serie A grazie a Walter Novellino e Stefan Schwoch. Quando gli chiesi per quale squadra tifasse la sua risposta fu: lo Swansea FC. Non avrei mai potuto immaginare che, 14 anni dopo, una squadra allora in Third Division (la nostra Serie C2), sarebbe stata rivale degli azzurri in una competizione europea.
I gallesi sono gente orgogliosa, fiera e dedita al lavoro. E, dato che il calcio è un po' uno specchio della realtà, c'è da aspettarsi un comportamento simile anche il campo. Certo, lo Swansea sta attraversando una crisi di risultati importante, ma le squadre anglosassoni giocano sempre ogni partita come se fosse l'ultima e l'Europa League per loro può rappresentare una rivincita in una stagione disastrata. Dunque c'è da segnalare il fattore della motivazione, che per Michu e compagnia sarà molto più forte. Anche perché stiamo parlando di una squadra che in pochissimi anni è arrivata alle stelle partendo dalle stalle, un po' come il Napoli.
Sebbene sia una squadra di stampo britannico, lo Swansea ha più spagnoli in rosa che gallesi. Merito di una rivoluzione voluta dal precedente allenatore, Michael Laudrup, che forse avrebbe avuto più motivazioni nel fare bene contro il Napoli. Che il suo esonero sia un vantaggio o meno per gli azzurri lo si vedrà sul campo, ma non c'è dubbio che lo scontro si profila interessante anche per i tanti spagnoli in campo. Tra le fila dei gallesi ve ne sono ben 8, sui quali spiccano Michu, Pablo Hernandez e Alvaro Vazquez. Per il Napoli, Benitez a parte, ci sono Reina (in dubbio), Albiol e Callejón.
Insomma, sarà una gara tra due compagini che hanno arrancato agli inizi del nuovo millennio, che hanno preso una lunga rincorsa per colmare il gap con gli avversari più potenti ed ora cercano consolazione nella competizione europea minore. Il Napoli dovrà evitare di sottovalutare lo Swansea, che ormai non ha più nulla da perdere e, seppur pieno di spagnoli, farà appello al classico spirito combattivo britannico di origine celta. Mica poco.
Autore
Antonio Moschella
Giornalista e viaggiatore. Nel suo bagaglio sempre una sciarpa azzurra.