Dieci cose che non avete notato di Roma-Napoli

Nell'emozione della partita più bella dell'anno, nella rimonta che ci regala più di una speranza per il ritorno, non abbiamo visto alcuni avvenimenti curiosi. Che vi sveliamo qui.
  • napolicalcionews
    di Boris Sollazzo
     
    Il tifo spesso ci acceca. E così ci perdiamo il meglio. Ecco una decina dei momenti della semifinale d'andata che probabilmente vi siete persi
     
    1. Fabio Pecchia, quel figlio di una cerbottana. Il nostro allenatore in seconda, incredulo di fronte al l'abbinamento suicida di Benitez Reveillere-Gervinho, appena Rafa si gira, con precisione di cecchino, centra con un ago la coscia del francese, che stramazza a terra. Grato. Entra Ghoulam, che a naso non uscirà mai più.
     
    2. Marek Hamsik non è un campione, ma un supereroe. È l'unico calciatore che può rendersi invisibile. Per poi ricomparire e confezionare assist ai giocatori avversari. Come Inler con Denis, è lui a lanciare Nainggolan e la lavatrice Strootman.
    Mica è da tutti. Ora però restituiamo il cognato al Parma e riprendiamoci il nostro fuoriclasse, ovunque sia finito.
     
    3. Mertens. È talmente forte ed entusiasmante che diventerà irregolare schierarlo. Forse persino sconveniente. Il suo sudore è già entrato nella lista delle sostanze dopanti.
     
    4. Fernandez è diventato ufficialmente un insulto. L'Accademia della Crusca ha dato il via alla possibilità che diventi parola d'uso comune, la Treccani ha confermato, pure alla Garzanti non hanno obiezioni. Lo Zingarelli è già pronto ad accoglierlo. Speriamo che il suo entrare nel vocabolario coincida con l'uscire dal campo, per sempre. Semplicemente, questo sport non fa per lui. Pare che in allenamento faccia segnate persino Zapata, Colombo e Uvini. E Vargas è stato creduto un fenomeno solo perché l'argentino lo marcava nella partitella del giovedì.
     
    5. Morgan De Sanctis non era così decisivo per il Napoli da almeno due anni.
     
    6. Al Pacino, Zapata e Rocco Siffredi lo dicono da sempre: è tutta una questione di centimetri. Quando segnano Roma e Juve in fuorigioco possono abbondare, a Callejón non gli perdonano neanche due millimetri.
     
    7. Benitez ieri ha insultato il quarto uomo, il suo difensore centrale (lo so, siamo generosi a definirlo tale) e anche il bibitaro della Monte Mario. Ha finalmente trovato la cazzimma. Ma dando del pazzo a Fernandez continua comunque a sopravvalutarlo.
     
    8. Bisognerà organizzare un telethon per Raul Albiol. Giocare con Reveillere e Fernandez è una punizione troppo grande, qualsiasi colpa abbia commesso. Dategli almeno l'indulto. Maggio lo capisce e a volte sbroglia qualche situazione scabrosa. A proposito, visto che non corre né crossa più sulla fascia, perché non provare Christian centrale? Ops, scusate, mi sono appena ricordato della partita contro l'Inter.
     
    9. No, vostro onore, quella non è una bambolina vodoo di Gervinho. No, non ero io quello ripreso dalle telecamere di sorveglianza di Trigoria colto nel tentativo di gambizzare, in grande amicizia, l'ivoriano. Lei lo sa, io gli scrivo solo lettere d'amore. No, guardi, non sono stato io a comprare delle tagliole da mettere sulla fascia sinistra del San Paolo mercoledì. È un complotto, sono le toghe giallorosse che tentano di incastrarmi.
     
    10. Il prossimo che canta "Lo scemo non canta più" a partita ancora non finita, pure se stiamo 7-0 e con un rigore fischiato a favore nei minuti di recupero, lo denuncio al tribunale del popolo partenopeo. Poi lo picchio.

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