Ciro Salatiello, una vita (in cucina) per il calcio Napoli

Lo chef si racconta tra gli struffoli di Natale per festeggiare la Supercoppa e la focaccia casera della madre di Higuain
  • La brava collega Alessandra Tibollo ha intervistato per “La Cucina Italiana” Ciro Salatiello, inventore del “Kepurp”, un kebab di polpo la cui ricetta sta spopolando sul web. Ma Ciro è anche (o soprattutto, fate voi) lo chef del Napoli. Di seguito alcuni stralci dell’intervista, che si può leggere integralmente al seguente link.

    Prima di diventare famoso per il Kepurp (un particolare kebab di polpo, ndr), a Napoli eri già un beniamino.

    Mi conoscono come lo chef del Napoli. Sono l’executive del Marina di Castello Resort di Castelvolturno, dove la squadra fa gli allenamenti. Poi qualche volta vado con loro in tour per eventi speciali, come quando siamo stati in Qatar per la Supercoppa e abbiamo cucinato italiano per una settimana. Era il 22 dicembre e quando il Napoli ha vinto abbiamo festeggiato con gli struffoli di Natale.

    I giocatori sono disciplinati nel mangiare?

    Gli atleti di questo livello devono esserlo. Chi cucina per una squadra deve essere disposto a fare un passo indietro e fare ciò che gli viene detto, specialmente dai medici che decidono i menù. È un lavoro di squadra anche questo.

    Che cucini di solito?

    Ogni giorno prepariamo un ricco buffet di verdure, fredde e calde, così i ragazzi possono cominciare a mangiare immediatamente appena arrivano affamati dall’allenamento. Nel frattempo prepariamo i primi e i secondi in base alle richieste e alle prescrizioni. Inoltre dobbiamo tenere presenti le singole necessità: per esempio ci sono giocatori musulmani e a loro ovviamente dobbiamo stare attenti a non servire carne di maiale. Anche questo è bello, perché c’è un continuo confronto fra culture, tanto che qualche anno fa mi venne l’idea di raccogliere le ricette delle mamme, nonne, mogli, fidanzate dei calciatori. Poi ci ho fatto un libro. Dalle frittelle spinaci e gamberetti della mamma dei fratelli Cannavaro alla “parmigiana di melanzane” dal nome impronunciabile della mamma di Inler, passando per gli spaghetti ai pomodori grigliati e formaggio del Presidente De Laurentiis e la focaccia casera della mamma di Higuain.

    A proposito, ma Higuain rimane?

    Ancora è presto per dirlo. Rimaniamo in attesa delle novità.

     

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