Saper perdere per imparare a vincere

Anche Messi, Lebron James e Federer steccano. Almeno godiamoci le disgrazie altrui...
  • di Gianmario Mariniello
     
    Rieccoli. Ve l'avevo detto. Alla prima sconfitta, tutti a vomitare contro il Napoli, contro il pappone che non ha riconfermato Reina, contro Rafa che non fa giocare Andujar, contro Callejon, che due mesi valeva 50 milioni, contro Strinic che fino a sabato pareva il nuovo Maldini e così via: quando il Napoli andò in B, l'ambiente non reagiva in maniera tanto sguaiata a ogni tonfo. Oggi invece a ogni sconfitta odo Corbi far festa. Mah!
    Non va meglio altrove: nella vicina Roma - ormai le differenze tra le due città sono minime - si contesta una squadra seconda in classifica. In tutto ciò, forse riesco a spiegarmi perché Lotito é l'uomo forte del calcio italiano. Resta un mistero invece il perché delle numerose telefonate al DG dell'Ischia. L'Ischia... Forse ama le terme? Boh! 
    Saper perdere é la premessa per imparare a vincere. Nessuna squadra le vince tutte, Federer non vince tutti i tornei dello slam, Lebron James arranca, Messi l'anno scorso ha raccolto zeru tituli. Si chiama sport. Si chiama vita. Si vince e si perde. Capisco i giornalisti abituati a perdere sempre (lettori), ma non scarichino le loro frustrazioni su un ambiente già di per sé "particolare". 

    Bisogna essere ottimisti. La Juve venderà Pogba e ha tutti i suoi top player (Buffon, Pirlo e Tevez) a fine carriera, Milan e Inter sono alla frutta sportivamente ed economicamente, la Roma è in crisi di nervi, il resto vale poco o nulla. Vi ho dato una traccia: conosco i miei polli, so che i napoletani amano le disgrazie. Almeno godete per quelle altrui, visto che non sapete godere delle (nostre) vittorie.

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