di Antonio Moschella per 'Il Mattino'
La nazionale spagnola prepara il primo match di qualificazioni per il mondiale 2018 con il Liechtenstein in quel di León, a 350 km dalla capitale Madrid, dove 34 anni fa ebbe i suoi natali Pepe Reina. Il portiere azzurro è l'elemento più esperto tra i convocati dal nuovo tecnico iberico Julen Lopetegui, in passato portiere anche del Barcellona, squadra nella quale iniziò la carriera del numero uno del Napoli che dal ritiro di Las Rozas si dimostra fiducioso di questo nuovo ciclo ma senza dimenticare la città che lo ha adottato.
Come ci si sente a tornare in nazionale dopo oltre due anni?
Come sempre l'entusiasmo è grande ogni volta che vengo convocato. Sono entusiasta di poter far parte di questo gruppo e di essere uno dei cambi proposti dal nuovo allenatore.
Questo inizio di stagione è stato foriero di molte critiche alla difesa del Napoli. Cosa ne pensi, tu che guidi la retroguardia?
La difesa non è composta solamente dai quattro difensori e dal portiere. Alla fine difendiamo e attacchiamo tutti e logicamente può capitare che si cominci un po' così nonostante l'anno scorso avessimo inanellato una serie di partite senza incassare alcun gol. Nel calcio le tendenze cambiano, la squadra non è ancora al top ma sono soddisfatto dei quattro punti conquistati finora e sono convinto che cresceremo.
Parlando di difesa, dopo un'estate piena di rumors, Koulibaly ha deciso di restare e pare possa rinnovare.
Mi sembra una notizia fantastica che lui sia rimasto. Per noi che lottiamo lì dietro è un giocatore chiave.
Sono arrivati tanti giocatori nuovi, soprattutto a centrocampo. Cosa credi potranno dare al Napoli questi rinforzi?
Sarà un anno impegnativo e con molte partite. Credo dunque che la rosa si sia rinforzata e le alternative potranno essere maggiori durante tutta la stagione.
MIlik è partito fortissimo con la doppietta al Milan. Come vedi il suo arrivo in squadra?
Bene, credo che potrà aiutarci molto nell'immediato futuro. È un calciatore dall'ottimo carattere, con un comportamento esemplare e sicuramente farà molto bene.
È tra i tuoi incubi in allenamento?
Ah no, in allenamento sono tutti quanti il mio incubo! (ride). Partendo da Dries (Mertends ndr) fino a Marek (Hamsik ndr)! A parte tutto credo che ora che è finito il mercato ci stiamo compattando e concentrando per quello che verrà, che non è uno scherzo.
Dopo essere tornato in nazionale, tornerai anche a giocare la Champions League. Che pensi del gruppo toccato al Napoli?
Si tratta di un gruppo competitivo. Non vi è una squadra chiaramente favorita e tutti possono vincere con tutti. Logicamente il Benfica, testa di serie, ha maggiori possibilità di passare sulla carta ma in generale è un girone omogeneo.
Nella tua carriera hai già affrontato sia il Benfica sia la Dinamo sia il Besiktas. Qual è il campo più ostile tra questi?
Non ho dubbi, quello del Besiktas (Vodafone Arena ndr). Giocammo in quello stadio nel 2007 con il Liverpool (la partita finì 2 a 1 per i turchi ndr) e appena entrati dentro ci eravamo resi conto di quanto quell'ambiente infernale sia duro da combattere.
Tu e la tua famiglia siete ormai a casa a Napoli. L'allegria dei tuoi figli nei dopopartita è palpabile e portano tutti le maglie del Napoli col tuo nome.
Si trovano tutti molto bene e ormai si sono adattati perfettamente. Parlano anche italiano e si sentono ormai a casa a Napoli.
Come hai vissuto l'addio di Higuain e cosa pensi al riguardo?
Non credo ci sia bisogno di parlare ancora di Higuain.
Senza di lui magari sarà Callejón a dover fare più gol, come nel vostro primo anno insieme a Napoli...
Tutti possono fare più gol e devono fare del loro meglio, soprattutto ora che non c'è più l'apporto realizzativo di Higuain.
Per concludere. Che messaggio lanci ai tifosi del Napoli per questa stagione?
Un po' quello che do' ogni anno. Che nel bene e nel male la maglia è l'unica cosa che conta e la onoreremo fino alla fine.