Re Mida Albiol: trasforma in oro chi gli gioca accanto

Il centrale spagnolo sta guidando la difesa nel passaggio alla linea a 4. E dopo Britos, anche Fernandez sembra rinato
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    di Domenico Zaccaria

    Per anni ci si è chiesti se Costacurta fosse o meno un grande difensore centrale, e la risposta arrivò solo quando Franco Baresi decise di appendere gli scarpini al chiodo. Già, in quel ruolo ci sono calciatori talmente forti da fare la fortuna non solo della propria squadra, ma anche di chi gli gioca accanto. E Raul Albiol è uno di questi. Quando De Laurentiis sborsò più di 10 milioni per portarlo a Napoli e Benitez decise di affidargli le chiavi della difesa, non mancarono le voci scettiche: un po’ perché Raùl veniva da due stagioni madriniste con più ombre che luci, un po’ perché si pensava che a guidare il delicato passaggio dalla linea difensiva a tre a quella a quattro dovesse essere un giocatore già rodato nel campionato italiano. E invece, in meno di due mesi, lo spagnolo non solo è diventato una pedina fondamentale nello scacchiere di Benitez, ma sta contribuendo al recupero tecnico e psicologico degli altri centrali in rosa. Raffaele Auriemma lo definisce scherzosamente “Mangiafuoco”, per la sua barba lunga e i tratti mediorientali; ma a giudicare dalle recenti prestazioni di Britos e Fernandez - che si sono alternati al suo fianco - potremmo chiamarlo anche “Re Mida”. Prima di questa stagione, chi avrebbe detto che i tifosi del Napoli avrebbero tremato alla notizia dell’infortunio di Britos? Lento e svagato, nei due anni trascorsi sotto il Vesuvio il centrale uruguayano non aveva mai convinto del tutto; e invece accanto ad Albiol è rinato, al punto che ora tutti contano i giorni che mancano al suo ritorno in campo. E lo stesso Fernandez, che l’ha sostituito, contro il Marsiglia e il Torino ha offerto le sue migliori prestazioni in maglia azzurra, ovviamente accanto all’ex Real Madrid. Sembrerà strano, ma si può fare un discorso simile persino su Cannavaro. Senza considerare la trasferta di Roma, dove l’ex capitano ha pagato anche per colpe non sue, pochi ricordano che alla prima apparizione stagionale in coppia con Albiol (Napoli-Atalanta) Paolo giocò un’ottima partita, e sembrò zittire chi non lo riteneva adatto alla difesa a quattro. I guai iniziarono qualche settimana dopo, nel pari interno con il Sassuolo. Quando accanto a Cannavaro non giocò Albiol, ma Fernandez. Possibile che sia solo un caso?

     

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