Callejón e Albiol, i pretoriani di Benítez
di Antonio Moschella
In quel di fine luglio, quando la tristezza mista a rabbia per la cessione di Cavani era l’argomento principale di discussione nei bar napoletani, in pochi avrebbero immaginato che Raúl Albiol e José María Callejón avrebbero avuto un peso così importante nel Napoli. Lo dimostrano i minuti giocati: il centrale difensivo ne ha disputati 450, ossia tutti, mentre l’esterno offensivo ne ha giocati 392. A parte Pepe Reina, che non fa testo in quanto portiere e non soggetto al turnover, sono gli elementi maggiormente utilizzati in questo inizio di stagione da Rafa Benitez.
Acquistati dal Napoli per 20 milioni, quasi un terzo di quanto incassato dalla cessione dell’attaccante uruguayano al PSG, sono arrivati in sordina e sconosciuti alla maggior parte dei tifosi azzurri. Se Albiol in qualche modo poteva godere di un minimo di notorietà per aver vinto un Mondiale e un Europeo con la Spagna e uno scudetto con il Real Madrid, seppur da comprimario, in molti dubitavano sul suo adattamento al nostro campionato. Ma Benitez è, come si dice a Napoli, uomo di conseguenza e ha voluto con sé il difensore valenciano perché convinto del suo valore non solo come marcatore, ma anche con primo regista della squadra.
Callejón, dal canto suo, era quasi un oggetto misterioso. Nonostante fosse stato un fedelissimo di José Mourinho, che lo alternava a Di María (mica uno qualsiasi) sulla fascia destra del Real Madrid, in pochi ne conoscevano le principali qualità come la forte abnegazione, il moto perpetuo e l’ottimo piede destro, per non parlare delle ottime doti realizzative come testimoniano i 3 gol realizzati in 5 partite Oggigiorno i due spagnoli, oltre al loro connazionale Reina, sono praticamente insostituibili per Benítez, che ha risparmiato qualche scampolo di gara a Callejón solo in quanto impegnato in un ruolo molto più dispendioso.
Era inevitabile che il cambio ottenuto con l’arrivo di Benítez, oltre a conferire una mentalità vincente e nuova linfa alla squadra, avvenisse tramite i suoi uomini di fiducia. Skrtel e Mascherano sono ancor oggi solo delle velleità. I connazionali di Rafa, invece, sono delle certezze.