Rafaelisti vs Mazzarriani: quinta puntata della sitcom

Gennarino Lacrimafacile e Carminuzzo Panzatonda a confronto dopo il 4-2 di Napoli-Inter
  • eurosport.yahoo.com

    di Tania Sollazzo e Dario Bevilacqua

    Gennarino Lacrimafacile e Carminuzzo Panzatonda si incontrano, in un freddo lunedì, a via San Gregorio Armeno. Entrambi sono alla ricerca di pezzi per il presepe. Il primo è molto assorto, riflette, dubbioso. Il secondo è raggiante, con un sorriso solare e lo sguardo fiero…
    GL:  Carminù, ti vedo particolarmente radioso, ‘stamattina…. E intuisco pure il perché…
    CP: È bello tenere ragione, con le cose che vanno bene. Tenere ragione sul pessimismo è ‘na cosa facile, ma senza soddisfazione. Invece così è tutta n’ata cosa. Tu invece mi sembri un po’ riflessivo…
    GL: E sì, Carminù, quasi quasi vengo anch’io nella tua parrocchia… Però devi ammettere che certi difetti ci stanno ancora e certi pregi, dell’amico Walter, sono innegabili!
    CP: È vero. Prendiamo ancora troppi gol e l’Inter di Mazzarri, seppur rimaneggiata e con un organico inferiore, ha creato occasione e fatto vedere anche qualche trama di gioco. Però io vedo un Napoli che gioca, che ci mette voglia, che non si abbatte dopo un’eliminazione che ancora brucia. E questi sono grandi segnali. Segnali di carattere, prima ancora che di qualità.
    GL: Sì, te lo riconosco. Anche se la gestione di alcuni giocatori, su tutti Insigne, mi lascia ancora perplessa. E poi la fase difensiva è quella che è.
    CP: Ma lì secondo me paghiamo anche lo scotto di giocatori stanchi, come Albiol, appannati, vedi Maggio, o non all’altezza, come Britos, Fernandez o lo stesso Reveillere. Insomma, la colpa è più del Presidente che di Benitez!
    GL: Eh, certo, però vedi, ancora una volta Mazzarri è un buon termine di paragone, se pensi alle campagne acquisti che facevano nella sua gestione e alla sua capacità di tirare fuori il sangue dalle rape.
    CP: Ma Benitez è ancora al primo anno! Hanno cambiato molto e molti giocatori sono nuovi.
    GL: Sì, è vero. Ma resto convinto che gli manchi comunque qualcosa per essere un grandissimo tecnico.
    CP: Ma anche a Mazzarri!
    GL: Certo! Figurati… però le premesse sono diverse: uno è in grado di rivitalizzare anche le squadre più in declino, ma non ha mai avuto una corazzata; l’altro ha vinto tutto, ma quanto riesce a dare nelle situazioni difficili?
    CP: Beh, ieri, come ti dicevo, abbiamo avuto una dimostrazione di grande carattere e di capacità di motivazione della squadra. E il tutto con signorilità e sangue freddo. Che non guasta, fidati.
    GL: Sì, beh, su questo non c’è partita. Non posso non essere critico con le dichiarazioni di Mazzarri nel dopo partita. Esagerato, come sempre, piccato, poco sportivo. Però hai pensato che è anche un modo di caricare la squadra e di farla sentire più forte di quella che è. Lui li difende sempre, la sua squadra è la sua famiglia, ecco perché quando poi va via la gente o lo odia o lo ama... Come la curva B e la curva A!
    CP: Sì, è vero, dal punto di vista delle motivazioni della squadra è una qualità. Ma rimane un comportamento provinciale. Benitez ti fa camminare a testa alta. Come in Champion’s, ad esempio. È più professionale,  i giocatori sbagliano e devono prendersi le loro responsabilità, lui non li deve difendere perché sono Uomini non Bambini!
    GL: Certo. Ma speriamo si vinca qualcosa: la città ha tanta fame di trofei. Comunque hai visto l’accoglienza dello Stadio? Ti è piaciuto lo striscione della Curva B?
    CP: O della “curva Sud”???
    GL: Dai, è stato un lapsus!
    CP: Sì, vabbuò, comunque è stato un bel tributo… Del resto di nostalgici com’a tte ce ne stanno ancora assai…
    GL: Mah, ti dirò, dopo ieri potrei dire che si è chiuso definitivamente un ciclo. E che è iniziata una nuova era.
    CP: Mi preoccupì, Gennarì, e mo’ io e te di cosa discutiamo???
    GL: Non ti preoccupare che ne troveremo di argomenti…
    CP: Non ne dubito…
    GL: Buon Natale Carminù!
    CP: Buon Natale a te, Gennarì!
     

     

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