Oh capitano, mio capitano: Marek Hamsik, uno di noi

Un'orazione, quasi una preghiera indirizzata all'uomo simbolo della nostra squadra del cuore. Mai è stata così difficile per Marekiaro la vita al San Paolo, mai aveva subito dei fischi. Ma c'è chi non lo abbandona
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    di Peppe Napolitano

    Oh Capitano….mio Capitano….

    Quando al 61° si è illuminata la lavagna con il n.17 sono scattato in piedi per applaudirti, consapevole che da lì a poco si sarebbe potuto aprire una di quelle ferite che possono avere risvolti imprevedibili che né tu né noi meritiamo. Per l’amore e l’attaccamento che tu ci hai sempre dimostrato e per noi che ti acclamiamo da più di un anno e mezzo ad ogni tua sostituzione, anche se meritata.

    Oh Capitano….mio Capitano….

    Non so, come dice il grande Osvaldo Soriano, se “il calcio ha le sue ragioni misteriose che la ragione non conosce”,  ma so che la ragione mi dice che oggi, per il tuo e il nostro bene, sarebbe utile che recuperassi  tranquillità con un po’ di panchina. Eppure il mio cuore si ribella perchè,  nonostante sappia che i giocatori passano ma la maglia e la nostra malattia restano, io non riesco a pensare e immaginare un Napoli senza di te.

    Oh Capitano….mio Capitano….

    Non mi interessa oggi indagare se è una questione tattica o se è solo una questione psicologica legata alla ripresa del tuo primo infortunio serio, ma so che, anche con questo modulo, hai fatto prestazioni da quel moderno centrocampista che tanti hanno ammirato anche oltre il nostro Tempio.

    Oh Capitano….mio Capitano….

    So che  oggi i fatti  ci dicono che  per  troppi campionati le tue prestazioni sono sempre state altalenanti e che per troppe volte abbiamo regalato un uomo in più all’avversario, ma so che, quando sei in palla, è tutta la squadra che gira a meraviglia. Era così con Reja e Mazzarri, è così con Benitez.

    Oh Capitano….mio Capitano….

    Mai e poi mai mi sognerei di fischiare un giocatore con la nostra maglia. In quasi 40 anni che seguo al Tempio e in trasferta il Napoli, so che non è la prima volta che capita, ma so anche che, da oltre un anno, ogni qual volta ricevi palla, ti guardi attorno e, puntualmente, la giri indietro, sento l’insofferenza salire nei miei sodali sugli spalti e so che tu per primo ne sei consapevole e ne soffri.

    Oh Capitano….mio  Capitano….

    So che molti pensano che strutturalmente non hai capacità e carattere da leader e che il peso delle responsabilità, come quella di indossare una gloriosa fascia di capitano, puoi non sopportarlo. Ma so che un leader può affermarsi e farsi sentire anche attraverso il fragoroso rumore del suo silenzio.

    Oh Capitano….mio Capitano….

    Sette anni in maglia azzurra con oltre 300 presenze senza mai una polemica, una dichiarazione o un gesto sopra le righe ma sempre e solo parole di fiducia e affetto  per squadra, società, città e tifosi dentro e fuori dal rettangolo verde. Questo è stile, che magari nel isterismo che caratterizza il calcio moderno non sarà sempre apprezzato, ma per me è classe pura che fa di te un calciatore e una persona speciale.

    Oh Capitano….mio Capitano….

    “La mia famiglia è ormai napoletana”, come hai dichiarato recentemente, può apparire come una delle tante banalità che quotidianamente si possono ascoltare per accattivarsi la piazza, ma sappiamo che per te è una dichiarazione sostanziata da atti concreti di amore verso questa città e questa maglia , compreso il modo con cui tu e la tua famiglia, a differenza di altri e altre, avete reagito ad episodi negativi vissuti in prima persona.

    Oh Capitano….mio Capitano….

    So che nel calcio moderno non esistono bandiere e so anche che la mia nostalgia e i rimpianti per la poesia di un calcio di altri tempi, magistralmente raccontato da penne come quelle di Soriano e Galeano, possano condizionarmi, ma tu sei l’unico giocatore degli ultimi vent’anni che mi ha fatto percepire la possibilità che, anche per i nostri colori, in questa epoca in cui tutto si brucia in fretta, tu possa diventare una nostra eterna bandiera.

    Oh Capitano….mio Capitano….

    Forse è il momento più difficile e duro della tua carriera e l’esaurirsi della pazienza dei tifosi non ti aiuta certo a imboccare la via del superamento, ma tu per primo sai che non ci sono allenatori, staff  tecnico e sanitario, società o altro che possa darti la forza e le energie necessarie per uscirne, se non trovarle in te stesso.

    Oh Capitano….mio Capitano….

    Per quel che serve sappi che nel mio piccolo, anzi infinitamente piccolissimo, sei e rimani il mio Capitano, convinto che ne uscirai e troverai la forza per non mollare, senza farti abbattere da fischi e critiche, e tornare presto ad essere quel moderno centrocampista che tutti abbiamo ammirato e il nostro eterno Capitano.

    Oh Capitano….mio Capitano…

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