Nel minitorneo che comincia stasera la forza degli azzurri deve essere nella testa
di Francesco Bruno
Pronti per il rush finale. Ci sono ancora tre finali da giocare per regalarci comunque un sogno, quello di rivivere l'anno prossimo le notti magiche di Champions. Si torna in campo stasera dopo la cocente delusione patita contro la Roma. Gli azzurri hanno creduto di avere il match sotto controllo e hanno commesso l'errore di non vincerlo prima che lo facessero i giallorossi. Un solo tiro, ma letale, come già era accaduto a Torino. Anche allora negli ultimissimi minuti, quando Zaza ando' a segno facendo spegnere le nostre speranze tricolori. Un sottile filo rosso unisce due partite dall'andamento molto simile, un sottile filo rosso che comprende un arco temporale di due mesi in cui il Napoli, dobbiamo riconoscerlo, non è stato piu' lo stesso. Si', perche' due mesi dopo abbiamo capito che la nostra corsa scudetto si era in realtà conclusa la sera del 13 febbraio, all'ottantottesimo minuto di Juve - Napoli. Scandaloso capitolo arbitri a parte, da quella sera il cammino degli azzurri, seppur formidabile, non è stato piu' continuo come lo era stato fino ad allora. Il controsorpasso fallito pareggiando con il Milan, le sconfitte con Udinese ed Inter, la beffa contro la Roma, sono tutti capitoli di una storia che ha visto gli azzurri per due mesi continuare a proporre gioco, sfornare prestazioni convincenti, produrre occasioni, ma pagare spesso scarso cinismo per poi tornare a casa a mani vuote. E' come se da quella maledetta sera di Torino si fosse creata una piccola incrinatura nella vera forza di questa squadra che è stata, quest'anno, la sua solidità psicologica. Gli azzurri, forse, sono tornati dallo Juventus Stadium con la mente minata, magari inconsapevolmente, dal dubbio di non essere fortissimi, o perlomeno di non esserlo piu' della Juventus.
Adesso pero', il Napoli deve mostrarsi psicologicamente piu' forte nel duello con i giallorossi di quanto non lo sia stato in quello con la Juventus. Puo' aiutare, ad esempio, guardare in casa propria invece di essere troppo concentrato a fare la corsa sull'avversario. Per capire che, alla fine della fiera, la velocità di crociera in questo girone di ritorno piu' difficoltoso di quello d'andata è stata praticamente la stessa: 32 punti finora, con la concreta possibilità di eguagliare i 41 punti che hanno visto gli azzurri laurearsi campioni d'inverno. E la difesa, spesso sotto accusa negli ultimi tempi, ha incassato 15 reti nelle ultime 16 partite, esattamente come era avvenuto nelle prime 16.
Certo, dopo tutto questo ragionamento il fatto che la Roma si ritrovi ad appena due punti di distacco puo' essere frustrante. E gli azzurri, per giocarsi al meglio queste ultime tre partite da dentro o fuori, devono ad ogni costo sgombrare la mente dalle paure e ripartire dalle loro certezze. Che sono i numeri, appunto. Perchè stanno a testimoniare che, nonostante tutto, la squadra da battere siamo sempre noi.