di Gianmario Mariniello
Ok, lo ammetto: pure io sono stato una settimana in ansia. Ho ripreso a fumare, sono stato poco bene, sabato alle 16 già puzzavo come un caprone per il nervoso e dopo il gol culone di Zaza sono stato zitto fino al giorno dopo. Muto.
Però mi sono rotto i cosiddetti di quest'ansia ogni volta che si va a Torino. Porta male - e porta male pure il fantasma che puntualmente ricompare quando il Napoli va bene. Sì, parlo di Lui, ma mo' non è il momento... - e non serve a nessuno.
Dobbiamo smetterla: la partita con la Juve deve essere una come le altre. Tre punti vale, come contro il Carpi. Non ha nemmeno senso caricarla come la partita dell'anno, perchè non siamo più la squadretta di mezza classifica che deve ingarrare una partita all'anno per salvare la stagione. Non ha nemmeno un senso storico, perchè la Juve non rappresenta i piemontesi che ci avrebbero colonizzato, dato che i suoi tifosi sono in gran parte più terroni di noi, a Torino si tifa granata e soprattutto il Napoli fu fondato nel 1926 da un ebreo, Giorgio Ascanelli, forse pure di simpatie fasciste (tantissimi ebrei fecero la Marcia su Roma del 1922), e tutti gli ebrei avevano - legittimamente - simpatie risorgimentali (come i fascisti) e quindi anche la rivincita borbonica, una moda degli ultimi tempi, non ha senso alcuno. Di più, la rivalità tra Juve e Napoli non esiste nemmeno da un punto di vista sportivo e infatti non è ricambiata, data la sproporzione tra i due palmares. Insomma, caricare una partita in modo esagerato non serve a nulla, soprattutto a una squadra giovane, sfontata, leggera nella mente, che alla fine ha giocato una buona partita in un campo impossibile per quasi tutti. Senza dimenticare che per i Jorginho, Hysaj, Koulibaly, Ghoulam, Allan, etc., era davvero la prima partita di alto livello.
Per crescere, non dobbiamo caricare una partita più delle altre. Come fa la Juve, dall'alto della sua bacheca piena (anche di culo, giornaloni e aiutini, ma questo è un altro discorso). "Mentalità", dicono tutti dopo l'ennesima sconfitta allo Juventus Stadium. Ma questo valore aggiunto si crea dando il giusto peso alle cose. La partita di Torino era decisiva solo per la Juve, non per noi. Che siamo a -1, non a meno 10. Decisive saranno le prossime due contro Milan e Fiorentina. Quelle sì.
E allora sapete che vi dico? Me ne frego della Juve. E piuttosto che a Capodichino - spettacolo straordinario, comunque - io farei un pellegrinaggio da San Gennaro. Pure se siete devoti di San Ciro.
PS: trasferta di Torino vietata ai nostri tifosi, ma allo Juventus Stadium i tifosi azzurri e quelli bianconeri erano mischiati in ogni settore. Notizie di scontri, feriti, puncicate? Zero! Due sono le cose: o il problema è il tifo organizzato, oppure abbiamo dei responsabili di pubblica sicurezza che non ci capiscono una mazza. Oppure tutte e due. San Gennaro pensaci tu.