Mazzarri, Napoli e un ritorno che fa clamore. Anche in Germania.
di Francesco Albanese
Anche a Berlino l'attesa per il ritorno di Mazzarri a Napoli è alle stelle. Nei caffè, sul metrò, nelle birrerie è l'unico argomento di discussione.
Mazzarren, come lo chiamano qui, è molto stimato. La sua proverbiale dedizione al lavoro ne fa un berlinese doc solo per caso nato a San Vincenzo. In molti locali capita d'imbattersi in gigantografie del nostro che divora il cacciucco sapientemente innaffiato da boccali di birra Berliner. Passeggiando tra i mercatini di Natale c'è solo l'imbarazzo della scelta sui souvenir da acquistare con la sua immagine mentre batte sull'orologio: dei comodi pantofoloni in lana di alpaca e un set di palline da albero sono gli oggetti più richiesti.
Devo dire che pure in Germania la scelta di Walter di lasciare Napoli per Milano non è stata gradita da tutti. Il Berlin Morgenpost fece un'analisi spietata delle mosse del toscano. In particolare poi c'è chi ancora gli rinfaccia l'indebitamento per l'incauto acquisto di montature di occhiali azzurre. Un oggetto ormai fuori tempo come i Camperos e i maglioni a V con gli scacchi. Dettagli che non hanno intaccato la stima per il professionista.
Un uomo di mare, buono per tutte le stagioni, colui che è stato capace di far sposare la tradizione (Moratti) con l'innovazione spregiudicata (Thohir). Un decisionista modello Merkel che prima annuncia che potrebbe prendersi un anno sabbatico e poche ore dopo è già alla guida di un altro club. Del resto, si sa, a lui l'Euro piace, ma in realtà non disdegnerebbe il ritorno del Marco. Che cosa non si fa per un cacciucco.