Marek...uando crescerai?
di Fabrizio Massantini
Qualcuno diceva che è difficile ridurre il valore di un calciatore alle sole statistiche, ai freddi numeri. E probabilmente ha ragione. Ma nel caso dei giocatori d'attacco le cifre contano, anche per ristabilire giustizia. E a volte, magari, guardando solo ai numeri, si scopre che in campionato (per entrambi consideriamo 10 anni di carriera) lo sciagurato Calloni ha segnato gli stessi gol dell'Imperatore Adriano (quello dei tempi d'oro non il "gordo" che fece inutilmente sognare i tifosi della Roma)
I numeri, insomma. Lungo preambolo magari inutile. Per dire che se un giocatore di valore segna 4 gol nelle prime due gare di campionato e sembra perfettamente integrato nei meccanismi ancora da oliare di una squadra, è lecito supporre che col tempo possa solo migliorare
Due gol al Bologna, due a Verona col Chievo. Marek Hamsik ha iniziato così e a settembre tutti, Rafa compreso, giustamente speravano che tra campionato e coppe avrebbe potuto tranquillamente arrivare a 20 gol. Superando il suo record in carriera, 13.
Del resto Benitez in carriera aveva valorizzato gente come Gerrard e Baraja. Giocatori diversi per caratteristiche e caratura. Ma con la stessa propensione all'inserimento di Hamsik. In una squadra votata all'attacco, ad agire da guastatore dietro la punta, con ai lati due giocatori tecnici e davanti uno come Higuain, tutti in grado di dettare l'ultimo passaggio, la stagione di Marek si annunciava in discesa, perfetta, scintillante
E invece? Da ottobre ai primi di dicembre tante insufficienze in pagella e solo due gol in campionato, poi un infortunio e il 2013 finito in anticipo.
Vittima del turnover Champions, certo, che gli ha tolto minuti di Serie A. Ma non solo. Vittima anche di una evidente involuzione, che non ha riguardato la produzione offensiva del Napoli, ma solo lui.
Marek...uando, dunque, si chiedono i tifosi del Napoli? Perchégiunto ai 26 anni sarebbe tempo per lo slovacco di fare un ulteriore salto di qualità e diventare, finalmente, uomo scudetto.
Marek lo scassinatore di difese abbottonate, Marek l'equilibratore, Marek il raccordo tra centrocampo e attacco, Marek il rifinitore.
Vittima di una parentesi negativa, di un appannamento che prima o poi colpisce tutti? Vittima del suo solito andamento che storicamente lo porta a partire e a finire col turbo e in mezzo a stentare? Vittima del cambio di filosofia, più che di modulo, che dalle transizioni forsennate di Mazzarri porta al possesso palla di Benitez? O vittima di se stesso?
Marek decisivo o Marek splendido lusso, per il quale (senza nulla togliere al Napoli) le grandi d'Europa negli anni hanno sempre deciso di non fare follie multimilionarie?
Marek incisivo o Marek che a volte, ma non sempre, nei grandi appuntamenti si nasconde?
La sensazione è che la carriera di Hamsik sia arrivata a un bivio. Da un lato con Benitez potrebbe completare la sua maturazione, imparando a interpretare una filosofia di gioco diversa e forse più "europea". Dall'altro c'è il rischio di imboccare una pericolosa china che lo vede bello, utile, ma mai indispensabile in una squadra di primissimo livello. Anche se i numeri tutto sommato sono dalla sua parte.
Marek...uando crescerai, ci si chiede? Non è una domanda retorica. Il 2014 sembra l'anno giusto per avere una risposta.