Le fragili scuse di Rafa Benitez. Che non tengono più
di Domenico Zaccaria
“Ma abbiamo vinto a Milano e a Firenze”. Per un paio di mesi Benitez lo ha ripetuto come una sorta di mantra, ogni qual volta gli facevano notare che i punti buttati via contro le piccole iniziavano a essere troppi; come se vincere due grandi sfide fuori casa giustificasse gli stop interni contro Sassuolo, Parma e Udinese. Da una settimana, però, il leit motiv è cambiato: “A Bologna era vinta e contro il Chievo abbiamo dominato”. E già il confronto fra le due frasi evidenzia quanto siano mutati, nell’arco di pochi mesi, gli obiettivi e le prospettive di una squadra che aveva iniziato la stagione alla grande. Anche in questo caso, peraltro, le giustificazioni del tecnico spagnolo paiono debolucce. A Bologna, nel primo tempo, era andato in scena il peggior Napoli della stagione (superato solo domenica da quello di Bergamo) e gli azzurri riuscirono nell’impresa di farsi raggiungere sul 2-2 da avversari ridotti in 10 uomini. Era vinta, appunto; però, caro Rafa, l’hai pareggiata, e magari non è il caso di appigliarsi a quella gara, anzi è meglio archiviarla il prima possibile. Così come pare inopportuno continuare a rimarcare il 76% di possesso palla (lento, noioso e sterile) nella gara interna contro il Chievo: dopo i due punti buttati a Bologna, quella partita la dovevi giocare con il sangue agli occhi sin dal primo minuto, senza aspettare di andare sotto per svegliarti. Siamo in crisi, poche storie: l’ultima partita convincente è stata quella giocata a Verona, ma da quel 3-0 in poi sembra essersi spenta la luce. E non ingannino le due partite di Coppa Italia vinte in casa, con grande fatica, contro l’Atalanta e la Lazio imbottite di riserve. I segnali che qualcosa non andasse c’erano tutti e a Bergamo sono emersi con incontrovertibile evidenza. Perdere con 3 gol di scarto fa male, ma in una fase simile è forse più salutare un’umiliazione di una sconfitta di misura. “A Bologna era vinta, col Chievo abbiamo dominato e a Bergamo potevamo pareggiare con Mertens”: avessimo perso per 1-0, Benitez avrebbe potuto archiviare anche questa trasferta alla voce “occasioni mancate per un pizzico di sfortuna”. E invece no, caro Rafa: siamo al punto di non ritorno. O si svolta davvero o si manda al diavolo l’intera stagione.